il Partito Comunista ha potuto risanare le profonde ferite ed uscire, in qualche modo, rinvigorito? A questa domanda deve esistere, ed esiste, in verità, una risposta razionale: perchè tra il 1956 e il 1958 non si è fatto nulla sul piano della politica interna italiana per allargare ulteriormente le lesioni che s'erano verificate nella compattezza del P.. C.l., per tramutarle in brecce, di crepe che erano; non si è fatto nulla per cogliere tempestivamente le occasioni, che si presentavano per dar battaglia ai comunisti nel momento in cui erano in manifeste condizio1ii d'inferiorità. Diremo di più: si è fatto tutto ciò che si poteva fare per aiutarli a risalire la china, al punto che molti, sgo1nenti dell'insipienza di coloro che lasciavano trascorrere le occasioni, giunsero a teorizzare che alla D.C. tornasse più utile un partito comunista forte che un partito comunista debole. È stato l'immobilismo prima, l'involuzione poi, della situazione politica italiana tra il '56 ed il '58 che ha consentito al P.C.I. di superare la crisi. Le respon- - . sabilità sono ancora una volta ben suddivise, e non v'è nessuno, dai liberali ai socialisti, che ne sia esente: ma il discorso sulle responsabilità non porta molto lontano e, quel che è peggio, non cambia i fatti. La situazione attuale di politica interna rassomiglia molto, quanto alla sostanza, alla situazione che s'era creata tra il '56 e il '58 ( governo Zoli per eserr,ipio), ed anzi, dal punto di vista dei comunisti, è ancora più vantaggiosa. Per impensieriti che potessero essere dalle prospettive della distensione, i leaders comunisti han tratto un gran respiro di sollievo vedendo l'esito del Congresso Democristiano di Firenze. La vittoria a Firenze della coalizione di centro-destra, infatti, assicurando la sopravvivenza dell'attuale formula di governo, e della più o meno scoperta apertura a · destra che la sorregg·e, crea spazio prezioso per le ma1iovre comuniste. L'on. Togliatti può minacciare quanto vuole un salto della quaglia sulla testa dei socialisti, può proporsi quanto vuole u1z tallonamento assiduo di .questi, ma sa bene che u1za politica di questo genere presenta difficoltà obiettive, che potrebbero riuscire addirittura insormontabili: mentre i socialisti potrebbero, ad esempio, dare il loro appoggio ad una politica europeistica, i comunisti non potrebbero farlo mai. Cosa vuol dire ciò se non che un mutamento della formula di governo, e dunque un'aggressiva politica di centro-sinistra, ridurrebbe le possibilità di manovra dei comurtisti, agevolerebbe il loro isolamento? Allora veramente i coraunìsti rischierebbero di pagare anche il passivo della distensione, poichè lo sbloccamento . [4] Biblioteca Ginò Bianco I
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==