Nord e Sud - anno VI - n. 61 - dicembre 1959

in sessant'anni, l'indice medio nazionale è diminuito in misura rilevante, essendo passato dal 69 al 21 per cento; ma a questa diminuzione le regioni hanno contribuito in misura varia. Nel Piemonte e nella Lombardia, cioè nelle regioni del Nord con indice più basso, la percentuale di analfabeti si riduce rispettivamente tra il 1871 e il 1931 dal 32 al 4 per cento (cioè in misura dell'87,5 per cento) e dal 37 al 5 per cento (in misura dell'86,48 per cento); negli Abruzzi e nella Campania, le regioni meridionali con indice più basso, la percentuale si riduce, invece, rispettivamente, dall'81 al 34 per cento (cioè in misura del 58 per cento) e dal 75 al 35 per cento (cioè in misura del 53,3 per cento). . Il censimento del 1951 - Il 4 novembre 1951, quando fu fatto l'ultimo rilevamento· statistico dell'analfabetismo nel nostro Paese, c'erano in Italia 5.456.005 analfabeti e 7.581.622 semi-analfabeti; complessivamente, quindi, 13.037.627, pari al 30,82 per cento della popolazione in età superiore ai sei anni, che quello stesso giorno era di 42.300.000 unità. In venti anni, pertanto, dal 1931 al 1951, l'analfabetismo, invece di diminuire, è aumentato; e in misura tutt'altro che trascurabile, essendo passato dal 21 al 30,82 per cento. Molti, escludendo i semi-analfabeti e prendendo in considerazione solo i S. 456.005 analfabeti censiti nel 'S 1, corrispondenti al 12,90 per cento della popolazione, affermano che l'analfabetismo è diminuito in misura sensibile, e perfino soddisfacente, essendo passato dal 21 al 12,90 per cento. Ma questa tesi non può essere condivisa. Semi-analfabeta è il termine di una distinzione benevola e sottile, praticamente un eufemismo, un comodo mezzo per tentare di nascondere almeno in parte la gravità di un'assoluta mancanza d'istruzione in centinaia di migliaia di persone. Senza dubbio, un criterio più rigido, una unità di misura più aderente al concetto moderno di analfabeta, avrebbe dato risultati diversi, documentando una diffusione più vasta dell'analfabetismo nel nostro paese. Rimanendo nei limiti della valutazione statistica dei censimenti, è necessario quindi riaffermare che nel ventennio 1931-1951 l'analfabetismo è aunientato. La responsabilità è indubbiamente da addebitare al regime, che non sprecava il suo tempo, ma si serviva dello slogan popolare « andare verso il popolo ))' per nascondere la sua natura antipopolare e la sua avversione concreta al progresso culturale delle masse. La dittatura e taluni miti, [59] .. Biblioteca Gino Bianco

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