Nord e Sud - anno VI - n. 61 - dicembre 1959

INCHIESTE L'analfabetismo in Italia* di Domenico Tarantini Il concetto di analfabetismo dal 1861 al 1951 - Il primo censimento degli analfabeti fu fatto in Italia il 31 dicembre 1861, quando venne censita per la prima volta la popolazione del nuovo Stato unificato. Ai censiti fu chiesto se sapevano leggere e se sapevano scrivere, ed essi dovevano rispondere « si >> o « no >>. Con queste precise domande un fatto nuovo avvenne nel metodo di contare gli analfabeti. Fino al '61 era stato considerato analfabeta chi non aveva firmato l'atto matrimoniale, il registro di leva o l'elenco elettorale. Era un criterio d'accertamento tutt'altro che idoneo allo scopo, innanzitutto perchè consentiva al pubblico ufficiale addetto al censimento di non considerare analfabeta il censito che avesse dichiarato di saper scarabocchiare il proprio nome e cognome. Questo metodo, poi, non poteva essere applicato ai ragazzi non ancora in età da sottoscrivere il regi- (*) Frequenti e notevoli sono state le discussioni intorno all'ordinamento scolastico italiano negli ultimi tempi, e specialmente da quando il Ministero Fanfani presentò l'ormai famoso « piano decennale per la scuola >>. È tuttavia nostra impressione che - certo senza avvedersene - gli interventi in questa materia si sono rivolti soprattutto ai problemi dell'istruzione post-elementare e secondaria. Certo nessuno ha posto in dubbio l'importanza basilare che riveste il problema dell'istruzione primaria. Lo si è visto però, per lo più, nelle ultime discussioni - se non andiamo errati - come mero problema di mezzi e di tempo; laddove è evidente che si tratta di un problema che ~a dimensioni, anche storiche, assai più vaste e che esso è pur sempre tale da richiedere l'attenzione degli studiosi e dei politici in misura affatto prevalente. L'inchiesta del nostro collaboratore Domenico Tarantini mette opportunamente in rilievo appunto l'ordine di grandezza, ormai assolutamente intollerabile, entro il quale il çl9loro~o fen9p:1enq dell'analfabetismo persiste ancora nel nostro Paese. (N.d.R.). ' [55] ibliotec-a Gino Bianco

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