• . ' I Editoriale Allo stupore per il discorso dell'on. Togliatti al Teatro Adriano di Roma, per il suo elogio dei timonieri dalla grinta dura e dalla maniera forte è succeduta, 11eiconimentatori di cose politiche, una singolare e per noi incomprensibile euforia. I comunisti, si argomenta, temono la distensione poichè questa li mette in difficoltà nel Paese, impedisce loro la polemica contro i cosiddetti fautori di guerra, toglie dalle loro vele il vento della causa pacifista. E i leaders comunisti, si aggiunge, temono qualcosa · ancora peggiore: che, cioè, in una situazione diventata flui da 11,elPaese, ammainati i pennoni della guerra di religione contro il capitalista guerra- ! ondaio, una grossa parte dell'elettorato del PCI rifluisca su posizioni riformiste. Non si è l'on. Togliatti opposto, nell'ultimo Comitato Centrale, agli eccessi innovatori di certi suoi compagni? E non ha silurato il progetto di Novella? E non ha sollecitato ad una platea amica l'applauso per S,talin? E non batte e ribatte sul chiodo socialista facendo quasi presentire a Pietro Nenni la qualifica di socia/traditore? A noi sembra che questo ottimismo è, a dir poco, frettoloso ed eccessivo. Poichè, se è vero che l'atmosfera di distensione internazionale· può dare qualche difficoltà al PCI, è vero anche che i leaders di questo possono guardare ad altri aspetti della situazione, di quella interna soprattutto, e trarne motivo di soddisfa.zione. Tra il 1953 ed il 1958 il comunismo italiano ha digerito il XX Congresso del PCVS, il rapporto segreto Krusciov, la destalinizzazione; ha digerito la rivolta degli operai di Berlino Est, gli scioperi tedeschi del 1955, la sanguinosa repressione della rivolta ungherese. Tra il 1953 ed il 1958 v'era stato un mon1ento in cui pareva chç lo smarrimento dei vertici e il disagio della base dovessero tramutarsi in crisi aperta, un momento in cui pa~eva che le fortune del P.C.I. si avviassero veramente al tramonto: e tuttavia alla scadenza elettorale del 1958 esso ha visto ulteriormente aumentare i suoi suffragi. Perchè, come, [3] Bi liotecaGino Bianco
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