A leggere come una fonte di storia contemporanea la raccolta di statuti curata recentemente da Negri e D'Antonio per una casa di edizioni giuridiche (5) ci si può fare un quadro, parziale, ma assai più illuminante di quanto non si immagini, della vita interna dei nostri partiti; e se ne possono dedurre anche elementi che ne precisano la fis~onomia ideologica concreta (si pensi al « Fuhrer-Prinzip )) che signoreggia nello statuto del Movimento Sociale Italiano ed è anzi, tra molta retorica inutile, il solo che vi assuma concreto rilievo giuridico). Ma tornano alla mente le allibite espressioni dei giuristi della Rinascenza di fronte alla « feudistica farrago )), al caos della giurisprudenza feudale, quando ci si rende conto che gli statuti in questione sono redatti, si direbbe, ora da candidi giuristi inesperti di politica (nelle sue moderne « dimensioni )): sociologia, tec11ichedi organizzazione, pensiero e pratica costituzionali), ora da politici e organizzatori sprezzanti del diritto e della precisione tecnica del suo linguaggio: che è poi, in radice, chiara coscienza della situazione storica. Su un esile schema privatistico, ricalcato sul Codice Civile, si vengono stratificando residui dell'eredità prefascista, essa stessa in parte già arcaica rispetto alle prime esperienze proporzionalistiche (non va dimenticato che i partiti sono, sotto un certo profilo, una creazione delle leggi elettorali). Su questo sfondo, risaltano poi, come incastonati, elementi moderni, e caratteristici, che riflettono le esperienze di questi anni. Ma si tratta nella maggior parte dei casi (è pur inevitabile una certa generalizzazione) di modificazioni frammentarie, dettate da necessità incalzanti più che sorrette da un pensiero organico: sottintendono nuove concezioni giuridiche, o piuttosto vi alludono, anzichè svolgerle in un disegno compiuto. Allo stesso Candido il paese dei partiti si offrirà « più ricco di giusti che di giuristi )). III. Considerando l'attuale crisi del diritto dei partiti, giova ricordare le parole di Leopoldo Piccardi sulle responsabilità dei giuristi italiani (6). Una delle ragioni delle insufficienze degli stati è anche, in effetti, nel venir meno (5) Idem. ( 6) Vedi Lo stato attuale della scienza del diritto amministrativo e le responsa- [21] iblioteca Gino Bianco
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