Nord e Sud - anno VI - n. 61 - dicembre 1959

e democratica si svolge anche, se non sopràttutto, mercè un'armonica circolazione dei ceti, mercè la distruzione dei privilegi, e la progressiva diffusione di una più elevata giustizia distributiva, e la consapevolezza che i poteri pubblici non sono e non possono essere estranei a ciò, non sono e non possono restare da parte ad assistere disinteressatamente alle lotte economiche e sociali e che è, anzi, loro preciso dovere l'intervenire a spezzare i nuovi feudalismi; la coscienza, finalmente, che la Chiesa è solo una parte della società e deve, pertanto, essere contenuta nella sua pretesa di esserne la totalità, e il congiunto principio cl1e se essa non è e non deve essere assimilabile ad uno dei « corpi )) dello Stato, lo Stato a sua volta non è assimilabile ad un « braccio secolare )) ed l1a perciò il diritto e il dovere di tutelare l'assoluta aconfessionalità dei suoi organi; tutto ciò, in cui si riassume l'ideologia laica, non è meno che una dottrina dello Stato liberale~ dello Stato moderno e democratico, in cui circola, audace e feconda, la forza autonoma- della libertà liberatrice. Questo Stato liberale è il nostro Stato: costruito dalle generazioni risorgimentali come una nazione non solo indipendente ma libera e da quelle dell'Italia prefascista, risorto da un quindicennio a nuova e più vigorosa vita democratica, esso resta ancora oggi, nel momento in cui le frontiere nazionali accennano a cadere, il quadro necessario ed indispensabile dello sviluppo politico, economico e sociale del paese, 1 istituzionalizzazione del nostro bisogno di civiltà e di libertà. E fuori di esso v'è soltanto fumoso velleitarismo ovvero opaca servitù. I democristiani che oggi polemizzano contro di esso interrogl1ino pure il loro recente passato e vi cerchino i titoli su cui fondare la loro aspirazione alla direzione della cosa pubblica: vedranno che ciò che resta della loro opera, ciò che giustifica la loro esistenza come partito politico, non è la tentazio11e integralistica o la vocazione solidaristica, ma proprio e soltanto quel che hanno fatto, in compagnia di altre forze politiche, per restaurare quello Stato di libertà che i fascisti avevano diroccato, per rafforzarlo, per farne veramente la casa di tutti. E non poteva non essere così : poichè solo il liberalismo moderno offre il metodo per affrontare le rivoluzioni immani del nostro tempo e la carta che può guidare nelle nuove, perigliose navigazioni che si devono affrontare. [14J Biblioteca Gin.o Bianco '

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