·dalla coscienza individuale. Una società che esaurisce nel catechismo e nel solidarismo cristiano la sua carta dei diritti sarebbe perciò una società ·non solo schiava, ma anche misera. Quando i militanti del partito cattolico polemizzano più o meno implicitamente contro i valori della civiltà liberale e si abbandonano, magari inconsapevolmente, alla tentazione integralistica, commettono l'errore di dimenticare le verità elementari che si sono .accennate e, credendo di costruire il trionfo futuro della loro visione della vita, preparano in realtà la sua perdita. Parimenti erronea e pericolosa sarebbe la polemica dei democristiani -qualora il loro rifi11to dello Stato liberale volesse significare il rifiuto dello Stato laico. Anche qui conviene sgombrare il campo àa un falso bersaglio e respingere pregiudizialmente l'identificazione di laicismo ed anticlericalismo. Con l'avvertenza, tuttavia, che in ciò non v'è e non vuole essere un'acquiescenza passiva al mutamento profondo intervenuto nello schieramento delle forze politiche nel paese, ma solo il desiderio di liberare l'ideologia laica da quanto di provvisorio o magari di puramente negativo restava pure di una certa esperienza storica (quella della costruzione dello Stato italiano e dei primi decenni della vita unitaria, che videro i cattolici in un'opposizione strenua e senza quartiere), per restituirla nella sua genuina fisionomia, per insistere innanzi tutto sulla sua efficacia positiva e costruttiva, fuori di ogni equivoco interessato. Non si tratta di una rinuncia alla polemica, dell'accettazione pura e semplice d'una situazione politica che si ritiene data una volta per tutte, ma di trasferire la polemica stessa su un piano oiù elevato, guardando all'essenziale e senza lasciarsi trascinare dalle passioni dell'ora, le quali possono, bene spesso, far perdere di vista la sostanza delle cose. Ora, ridotto alla sua sostanza il laicismo non è solo una certa soluzione del problema del rapporto tra Stato e Chiesa, ma è una dottrina dello Stato e della politica, è, anzi, la dottrina moderna della libertà. Il senso dei limiti di ciascun potere nello Stato e l'esigenza della sua sottomissione ad un controllo giurisdizionale di costituzionalità; la consapevolezza dell'importanza fondamentale e decisiva del controllo politico dell'esecutivo; l' acut_acoscienza della necessità di evitare ogni confusione di potere politico e potere economico e ancor più ogni sottomissione del primo al secondo, e, quindi, della necessità di un controllo di que]le forze economiche privilegiate che tendono al prepotere politico; la coscienza che la vita libera [13] Biblioteca Gino Bianco ,
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