Nord e Sud - anno VI - n. 61 - dicembre 1959

fissavano i minimi salariali e la durata della settimana lavorativa, si stabilivano i diritti di un libero sindacalismo e si regolava il problema annoso del lavoro delle don ne e dei fanciulli), erano, invece, parte di un progra1nma a più lunga scadenza, che voleva correggere le deficienze strutturali della società americana senza alterare i dati fondamentali della sua fisionomia. Tutta questa legislazione non uscì d'un tratto dalla Casa Bianca, come Minerva dal cervello di Giove, ma fu il frutto di una lenta sperimentazione, di un adattamento duttile alle. esigenze del momento e ai calcoli più impegnativi: qualche misura cadde perchè si dimostrò cattiva o inutile, qualche altra fu notevolmente migliorata col tempo; ma sempre si agì senza nessun dottrinarismo, ed anzi con molta faptasia. Basterebbe a dimostrarlo il fatto che la politica economica del tempo di guerra (in cui pure i nostalgici di un immaginario New Deal delle origini vi~ero l'abbandono definitivo dell'esigenza riformatrice) servì a ridurre ulteriormente la potenza dei. grandi complessi industriali e a spezzare certe concentrazioni monopolistiche. Sarebbe erroneo e fuorviante, però, dimenticare che così gli interventi a breve scadenza come le riforme di struttura erano tutti modi in cui si concretava una concezione della democrazia che si voleva, ed era, autentica, continuatrice della tradizione americana, ma che costituiva anche un rivoluzionamento di idee e di opinioni. Roosevelt fu innanzi tutto un uo-- mo di stato, ed in lui si celebrava, come in tutti i grandi uomini di stato, il primato del fare; ma in lui v'era anche una consapevolezza acuta dei mutamenti che lo sviluppo tecnologico ed il gigantismo industriale avevano prodotto e delle conseguenze di tali mutamenti sulla società, v'era una magari inconsapevole, ma non per questo meno sicura, filosofia pubblica. << Credo che ci stiamo avvicinando - diss' egli nel famoso discorso di San Francisco del 1932 - ad una concezione secondo la quale il potere economico privato è anche un pubblico mandato. E ritengo che il godimento di tale potere da parte di qualsiasi individuo o gruppo debba dipendere dall'adempimento di tale mandato ... >>: sarà pur vero che la paternità di questo concetto fondamentale è da attribuire ad Adolf Berle Jr.; ma è altre sì vero che tutta la politica economica del New Deal ~ una traduzione in pratica della .filosofia in esso implicita. Parimenti, realizzazioni come quelle della TVA esigevano, nel principale protagonista della rivoluzione che le attuava e nei suoi collaboratori, una chiara _coscienza.della globalità dei problemi e dell'intreccio strettissimo di fatti economici e fatti sociali: « è chiaro - diceva Roosevelt nel messaggio al Congresso del 10 aprile 1933 con cui raccomandava la creazione della Tennessee Valley Authority - che lo sviluppo di Muscle Shoals non è che una piccola parte della pubblica utilità potenziale dell'intero Tennessee River. Il suo sfruttamento, se concepito nella sua interezza, trascende il semplice aumento della produzione d'energia; esso coinvolge i vasti campi del controllo delle acque, dell'erosione del suolo, del rimboschimento, dell'eliminazione dall'i1npiego agricolo di terreni marginali, della distribuzione e diversificazione dell'industria. Insomma, lo sviluppo della produzione d'energia verificatosi in tempo di guerra porta logicamente ad una pianificazione nazionale [114] BibliotecaGino Bianc·

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