\ rittura inutilizzabile; e chi, specialmente tra gli oppositori, perseverasse nei modi resi familiari da quella vicendaf condannerebbe la propria azione alla sterilità. Chi ritiene i recenti piani e progetti inadeguati alle reali esigenze della scuola, viziati da una pericolosa presunzione di completezza e di definitività (quando, nella più favorevole delle ipotesi, si tratta invece di soluzioni parziali o da introdurre con spirito sperimentale) e più vicini ad una impresa di parte che ad una riforma nell'interesse generale, deve avvertire che queste sue proposizioni trovano possibi~ità di utile espressio-ne solo quando siano accompagnate da una indagine puntuale delle realtà in ragione delle quali emergono i motivi del dissenso. Più ancora, piegarsi a questo compito, evidentemente più complesso dell'opera di denuncia svolta nel passato, è condizione della sola politica da cui oggi sia lecito attendere qualche successo, a un tempo capace di valuta~ioni critiche e di proposte alternative, e in occasione della quale deve esser posto in modo nuovo il problema dei rapporti con la pubblica opinione: chè, anzi, promuovere la formazione di ·una pubblica opinione in grado di avvertire i termini ormai più articolati della politica scolastica, è d'importanza davvero· non trascurabile per chi non si trovi a disporre dei potenti strumenti di pressione in possesso dei gruppi legati alle forze di governo. La mancanza, nel no·stro paese, di una vera tradizione pubblica sui problemi della scuola rende ragionevolmente pensosi della difficoltà dell'impresa. La quale, di certo, si presenta più agevole di quanto non sarebbe stata ancora un paio d'anni fa, pur se non deve indurre in ottimismo la maggiore attenzione rivolta ai problemi scolastici da giornali e riviste. Dalla innegabile maggior sensibilità per i fatti della scuola non è lecito concludere che il più è fatto, dal momento che - anche quando si riesca ad ac(:ertare che l'interesse per la risoluzione della questione scolastica riesce a sopravvivere pressocchè intatto alla occasione che, di volta in volta, lo desta - si tratta di indirizzare giustamente questo interesse generico, in base al quale troppa parte dei cittadini è portata a credere che i difetti della scuola italiana abbiano la loro origine soltanto nella deficienza di mezzi materiali, sì che una politica di mero investimento potrebbe esser considerata sufficiente ad una riforma ed appagante delle coscienze; mentre non è contestabile che l'auspicata riforma non può essere realizzata nel quadro attuale, poichè non si tratta tanto di mettere ordine nelle strutture presenti, quanto di rinnovarle. In ciò, proprio, ci pare si debba scorgere la difficoltà dell'impresa, essendo arduo pensare che una opinione pubblica pigra ed insensibile ai fatti della politica ed alla sua moralità possa accendersi al pallido fuoco della riforma della scuola: e se è vero che i problemi scolastici sono tali che l'interesse di ogni cittadino per essi è sempre quello del protagonista, è altrettanto esatto che troppe implicazioni di politica generale presiedono alla scelta di una soluzione o di un'altra, perchè si possa presumere un impegno in chi si I Biblioteca Gino Bianco
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