stifi.d, frigoriferi, distillerie, caseifici, salumifici; e poi ancora mezzi di tràsporto speciali, e mercati comunali e rionali, con tutto quanto com.portano di organizzazione e di sviluppi, compresi i .consorzi di produzione, tr;1sfpr,. mazione e vendita tra privati e tra comuni. Ma questa rete di stabilimenti, strutture, impjanti, non può n~ dev~ essere disordinata e slegata, frutto di ispirazioni estemporanee e di iniziative capricciose, le une e le altre condannate all'insuccesso e al fallimento; ma al contrario deve risentire l'influenza di una intelligente pianificazione la sola in grado di studiare la situazione generale, prevedere entro limiti apprezzabili la richiesta dei prodotti, prevenire o limitare i contraccolpi di inversione di corrente o le crisi. Tutto questo, dicevamo, fa parte del « saper vendere», quel saper vendere che - per citare non già il titolo del nostro scritto, ma una felice frase dell'on. Medici, allora Ministro dell'agricoltura - è più difficile del saper produrre. ALDO DURANTE \ ·L,Arcivescovo e l'Assessore Il 20 settembre 1959 si è verificato a Catania un curioso episodio di contrasto fra Autorità ecclesiastica e quella civile, di cui mette conto informare i lettori residenti oltre lo Stretto, e che merita altresì qualche osservazione d'ordine politico. L'occasione del conflitto, e il tono della discussione che se ne è originata, non hanno però niente a che vedere, checchè ne dica un comunicato-stampa sollecitamente diramato dal comitato civico zonale di Catania, con u il ricordo delle analogl1e ed assurde pretese degli ambienti a11ticlericali di vecchia tradizione massonica », o addirittura con << motivi di sapore gia- , cobino ». La massoneria e la giacobineria, nomi con cui in certi a1nbienti si designano il liberalismo e il radicalismo (che sono grandi correnti ideali, da non confondersi certo con sette o fazioni dì particolari periodi storici), non c'entrano per niente. Diremo anzi che i protagonisti dell'incidente, che _stiamo per riferire, appartengono entrambi ad una dimensione storica no11già sette-ottocentesca, bensì dugentesca; e ciò valga tanto per l'Arcivescovo .di Catania, mons. Luigi Bentivoglio, una figura massiccia nel fisico come nel m.orale, simile ad un antico vescovo-conte, che in altri tempi avrebbe benissimo portato il mazzapicchio, insieme al pastorale; quanto per l'on. Ludovico Corrao, assessore ai lavori pubblici del governo regionale, esponente dell'Unione Siciliana Cristiano-Sociale di Milazzo (il « delfino del Presidente», lo {:hie:1-mano)u,omo di spiriti non « giacobini », ma «ghibellini», come potrà giudicare il lettore dai fatti. La mattina di domenica 20 settembre, alle ore ·9,30 una discreta •folla di autorità e cittadini era rad.unata in una piazza del nuovo quartiere di Nesina Superiore in Catania. Erano presenti il prefetto, il sindaco, il comandante [83] iblioteca. Gino Bianco
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