Nord e Sud - anno VI - n. 60 - novembre 1959

~ per 1 dazi, protettivi anch•ess1: tanto varrebbe rÌnunc1are ad una sana, aperta, coraggiosa politica di redenzione. Ma lo Stato ha mezzi no n meno efficaci a sua disposizione (e di gran lunga più costruttivi) per co nseguire l'intento, anche se li impiega male, o non li impiega del tutto. In pr imis, va saldato armonicamente il binomio pro,duziòne-vendita, e lo ha ben visto il Vicinelli, nel suo lucido intervento al citato Convegno di Bari. No -n basta , produrre, chè occorre organizzare la conservazione dei prodotti, la loro trasformazione, soprattutto la loro vendita, senza di che saremo al classico esempio del Brasile che brucia il caffè eccedente la domanda, od a quello del pescatore che getta di nuovo in mare il prodotto della pesca per chè non può trarne un prezzo remunerativo, e non vuole determinare un l ivello di vendita troppo inadeguato·. Per questo vastissimo e importantissimo aspetto della questione non consta che si sia fatto abbastan~a, anzi che si stia facendo il minimo indispensabile. Il bilancio della Cassa per l'esercizio 1957-58 sottolinea a pag. 27 « il sensibile aumento realizzato negli impianti di conservazione e trasformazione» nel corso dell'ultimo bìennio. Vediamo se questo compiacimento sia giustificato. Comple~sivamente, dal 1950 sono stati approvati (il che non vuol dire « costruiti ») 175 impianti a carattere associativo, per 7 miliardi, ed iniziative singole, per 4 miliardi, in numero non indicato. Su 585 miliardi di spese approvate per bonifiche, bacini montani e miglioramenti fondiari ( cioè per incrementare la produzione) non è certo molto una percentuale che rimane inferiore a 2 per la creazione di quanto occorre al fine di conservar e e trasformare la produzione; e ciò conferma la scarsa importanza che si at tribuisce a questo aspetto, che ir1vece è fondamentale, dell'intera politica economica. Meno ancora si è realizzato, se è possibile, nel campo degli indir izzì per le vendite. Esistono alcuni studi ministeriali (Schifani, Trasformazione a base agrumicola in Sicilia; Panerai, Economia dei vigneti a tendone in Puglia e in Abruzzo) ecc.) ma a carattere agrono-mico più che. economico; soprattutto è carente da parte del Ministero e della Cassa la tempestiva e diffus a segnalazione di quello che è consigliabile, per un agricoltore di piccola e media t~glia, di anno in anno. Manca poi l'azione delle autorità compete nti per la conquista e la tenuta dei mercati, il convogliamento dei prodotti, la difesa dei prezzi, la valorizzazione della merce. Ne deriva che il contadino resta incerto e dubbioso se intensificare il suo sforzo, se cambiare coltura, s e tentare esperimenti che comportano in ogni caso molte spese ed un'aliquota di rischio. La Puglia, la Campania, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna sono f orti produttrici di vino anche pregiato, ma non lo esportano se non ·per poche specialità (marsala, vernaccia, ecc.) perchè manca quasi del tutto la tipizBiblioteca Gino Bianco [80]

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==