Nord e Sud - anno VI - n. 60 - novembre 1959

r1ostro consenso e la nostra solidarietà a quegli atteggiamenti antimalagodiani che sotto la spinta dell'on. Cocco Ortu sono venuti prendendo corpo nel PLI e che indubbiamente meritavano di essere rilevati e di essere messi a confronto con altri atteggiamenti, interni al PLI, come quello dell'on. Cortese, o esterni al PLI, come quello dell'on. Pacciardi. Non crediamo, e non abbiamo mai creduto, a una vittoria di Cocco Ortu su Malagodi e ad un imminente ritorno del PLI alla linea dell'unificazione di Torino e della battaglia contro l'operazione Sturzo del 1952; sappiamo qual'è il clima in cui si svolge la vita del PLI, cinque anni dopo l'avvento di Malagodi; abbiamo presenti le disperate condizioni in cui si sono 1nossi i Cocco Ortu e i Perrone Capano, non dimentichi delle speranze con cui aveva contribuito molti anni or sono a fondare un partito liberale insieme con Benedetto Croce e con coloro che poi ne sono• dovuti 11scire per salvare le ragioni stesse della loro partecipazione alla lotta politica. Ma due cose ci sembrano ormai dimostrate proprio grazie al fatto che Malagodi è stato messo sotto accusa anche all'interno del PLI: a) il quadripartito con Malagodi non è possibile e le manovre autunnali di Pacciardi per questo quadripartito non potevano che fallire; b) il PLI di Malagodi è antimeridionalista, e non può non accentuarsi nei prossimi anni quel fenomeno p~r cui saranno liquidate le sue re~idue posizioni elettorali e politiche nell'Italia meridionale (e non è detto, anzi è improbabile, che a questa liquidazione nel Sud corrispondano adeguati guadagni nel Nord). Ci sarebbero poi ancora un paio di osservazioni conclusive da fare. La prima riguarda il quadripartito, la seconda riguarda ancora il PLI. Per quanto riguarda il quadripartito, si deve infatti ripetere che, se esso non può essere ricostituito con i liberali di Malagodi, questi, ai fini della formazione di una maggioranza parlamentare «omogenea», non possono essere affatto sostituiti, come da qualche parte si insiste a consigliare, con i monarchici di Covelli o con eventuali « ascari », reclutati fra una sedicente ala sinistra del PDI: con soluzioni di corridoio come queste, con ricette di bassa cucina politica, non si conseguirebbe altro risultato che quello di lasciare le cose come stanno sul piano generale e di aggravare la situazione meridionale, dove il problema della classe politica si pone oggi più che mai e non si risolverà certo utilizzando i « cascami » del !aurismo, del qualunquismo, del sanfedismo, di quei movimenti, insomma, che negli anni trascorsi hanno paralizzato ogni sviluppo in senso civile delle lotte politiche nelle regioni del Sud. ' L'altra osservazione che ci resta da fare per concludere la polemica sul PLI. e precisarne le ragioni, investe le posizioni stesse della opposizione a Malagodi: non basta, per risolvere la situazione, un rovesciamento di Malagodi, e la sua sostituzione con un Cortese o con un Badini; non bastano, cioè, le soluzioni che sembrano proposte dall'attuale sinistra liberale, ma Biblioteca Gino Bianco [62]

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