Nord e Sud - anno VI - n. 60 - novembre 1959

dito sotto P aspetto morale, contlnua à pref edre, per ie sue ietture, 1a stampa « criminogena >> o quella e< scandalistica >>. Durante il nostro .discorso ci siamo riferiti esclusivamente, o quasi, ad una particolare categoria di lavoratori, quella operaia, e, in conseguenza, ai modi e ai sistemi di produzione in vigore nel settore industriale. Non-_ dimeno, le conclusioni, cui siamo pervenuti, sono valide anche per la grande armati dei lavoratori chè disbrigano le loro mansioni nei ministeri, negli uffici, nelle scuole, nelle banche; il problema, anzi, del tempo libero assume una particolare importanza nei confronti, soprattutto, dei così detti lavoratori « in colletto ,duro». Allo stato presente delle cose, le prospettive di sviluppo e di progresso intellettuale sono maggiori per le categorie operaie, che non per quelle impiegatizie. Tanto nelle fabbriche, quanto negli uffici, l'organizzazione moderna si svolge, invariabilmente, sotto il segno di una pressocché assoluta mancanza di umanità e di cordialità tra gruppi dirigenti e subalterni; l'operaio, tuttavia, si trova nella situazione, ben più vantaggiosa, di non avere rapporti, o minimi, con la proprietà, di essere completamente distaccato da essa, di vivere in un man.do suo, secondo sue particolari abitudini e forme di esistenza. L'impiegato, al contrario, è costretto a trascorrere la sua giornata lavorativa a contatto dei superiori,' con il risultato che la sua coscienza e il suo spirito di indipendenza finiscono, prima o poi, con l'essere intaccati. I rapporti, infatti, tra il così detto « direttivo burocratico >> e i subalterni appaiono, pressocché ovunque, ispirati al più angusto paternalismo; donde il grigiore e il torpore delle masse impiegatizie, il loro scarso spirito di intraprendenza, l'incapacità a migliorare con le loro sole fo_rze condizioni di vita dopo tutto disagiate nei confronti degli altri lavoratori. L'esistenza degli impiegati è costellata di invidie, e di risentirr1enti nei riguardi dei « superiori »; ma, poiché nelle carriere amministrative pure coloro che si trovano ai gradini più bassi, alla base della piramide, appartengono alla medesima classe dei gros bonnets, in definitiva i gradi inferiori no~ sanno e non possono spingere il loro spirito di indipendenza oltre un determinato limite: certe ribellioni troppo aspre e violente contro la grettezza ed i soprusi di colui che regge. 1~ sorti dell'ufficio si risolverebbero in un loro danno, dal momento che in un domani più o meno prossimo - per virtù di scatti, ossia d'inerzia - gli ultimi della gerarchia [49] iblioteca Gino Bianco

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