Il tempo libero, inoltre, risulta di notevole aiuto per lo studio delle tendenze represse. Troppo spesso accade, infatti, che siamo costretti ad intraprendere attività non a noi adatte, unicamente perché obbligati dalle traversie della vita, che impongono di provvedere come che sia al sostentamento nostro e ,dei familiari; oppure perché le nostre vere propensioni sono ignote persino a noi stessi. Ebbene, sovente nelle attività cosiddette ricreative, esercitate durante il tempo libero, le nostre più schiette inclinazioni affiorano alla superficie. Nella fitta casistica degli esempi, amorosamente raccolti dalle riviste dedicate alle attività ricreative edite dai vari Paesi, sono frequenti i casi di persone, le qu~li, impegnate~ magari nel- !' edilizia, si sono date a costruire, per loro divertimento, modellini di macchine o di motori a tal. punto perfetti, da far comprendere a loro stessi e agli altri verso quali strade dovrebbero essere proficuamente avviate. Nessuna meraviglia, quindi, se il tempo l~bero riscuota òggi maggior interesse - per lo studio delle varie personalità e possibilità singolari - che il periodo della giornata trascorso vicino ad una grande macchina operatrice, oppure al tavolo di ufficio. Nella fabbrica o nell'ufficio moderno, dove tutto, o quasi, è rigorosamente prefissato e predeterminato, le singole persone, per quanto possa essere ampio il margine lasciato all'iniziativa individuale, non hanno modo di manifestarsi compiutamente e di rivelarsi appieno. Al contrario, non appena termina la giornata lavorativa, le possibilità di scelta - fra chi va alla biblioteca, chi al caffè, chi al campo sportivo, chi a casa .dell'innamorata - sono numerose, e i comportamenti variano secondo i temperamenti e le abitudini. Finché, insomma, siamo nell'officina, oppure in tribunale, la nostra via è già segnata in antecedenza, cioè a dire risultiamo legati a un determinato tema e a un particolare ritmo di lavoro; ma, una volta terminata la fatica quotidiana, e discesi in istrada, possiamo allentare la briglia della fantasia, siamo liberi di fare questa o quell'altra cosa. Se fino a ieri il problema del lavoro e della sua organizzazione presentava notevoli difficoltà, oggi siamo sul punto di venirne a capo, o quasi; l'interesse maggiore, in conseguenza, si va spostando altrove, si va dirigendo non pi~ tanto sull'operaio o sull'impiegato fin quando sono intenti alla loro fatica quotidiana, ma anche, e specialmente, sull'operaio o sull'impiegato allorché hanno deposto la « tuta )) o si sono tolte le mezze maniche, ed hanno ritrovato, o almeno avrebbero dovuto ritrovare, se stessi. [44] Biblioteca Gino Bianco ' ' ..
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