ticosa ed estenuante. Le Bovary contemporanee, che conservano ancora il gusto di evadere, attraverso la fantasia, dalle meschine realtà quotidiane in cui sono immerse per approdare in universi sia pure ipotetici, ma maggiormente gradevoli ,di quelli dove siamo costretti a vivere, appaiono in continua diminuzione; gli stessi delitti vengono ripetuti ormai in serie, secondo un modello prefissato, appreso dalla lettura dei giornali, e si è perso il gusto della invenzione e della originalit~ persino nel male. Le eventualità di dannarsi, insomma, sono più numerose oggi che ieri; e, se_ taluno desidera salvare la propria anima, costui deve riti_rarsi, di tanto in tanto, a riva, abbandonare il filo della corrente per plaghe più tranquille e meno turbinose. D'altronde, se il. lavoro fa parte della vita dell'uomo, esso è ben lungi dall'esaurire tutte le sue possibilità; di qui la necessità di operare in modo che si ve1ific_hiognora un certo distacco fra l'individuo e il suo lavoro. L'antico insegnamento della Chiesa non ha perso di efficacia e di validità: secondo il mito cristiano, infatti, il lavoro, se, da una parte, è una continua offerta a Dio e un mezzo dato all'uomo per riscattarsi, dall'altra è intimamente legato al peccato originale, ad una colpa talmente grave commessa dal nostro lontano progenitore, che, in conseguenza di essa, l'intera-umanità divenne una massa dannata e senza prospettive di salvezza. Dopo la cacciata di Adamo dal Paradiso terrestre, i piatti della bilan- .. eia piegarono in maniera irreparabile a nostro svantaggio: perché le porte della salvezza venissero nuovamente dischiuse, fu necessario, nientedimeno, che il Figliolo di Dio scendesse in terra a restaurare un equilibrio compromesso. Nell'intiera dottrina della Chiesa il lavoro è legato ad un fatto oltremodo spiacevole, illecito, peccaminoso, ricorda, in definitiva, la trasgressione al comando divino e la disubbidienza commessa ab ovo, da cui .ebbero origine tutti i nostri guai e le nostre -sventure. Per quanto gli sia stato riconosciuto successivamente un valore educativo, esso, tuttavia, non è preminente nei confronti della salvezza dello spirito; nella tradizione cristiana la preghiera, la meditazione, e, in generale, la vita contemplativa sono maggiormente meritorie, che un'esistenza attiva, ricca di iniziative e di opere. Fra tante persone, di cui oggi occorre diffidare, sarei, pertanto, segnatamente cauto e circospetto nei co~fronti di quegli individui che risultano incorporati a tal punto con il lavoro da essi esercitato, da I [421 Biblioteca .ino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==