Nord e Sud - anno VI - n. 60 - novembre 1959

che mira, oltre tutto, ad assicurare un impiego alla numerosa mano d'opera disoccupata, la quale soltanto attraverso una limitazione del lavoro altrui può sperare di trovare, alfine, una sistemazione. Il rimedio dovrà consistere, anzitutto, nel garantire ai lavoratori retribuzioni in tal grado elevate da non costrir1gerli a ricorrere ad altre incombenze nel proposito di integrare i loro bilanci familiari. Tutt~via, la necessità di contenere e limitare in qualche modo l'attività dell'uomo, obbligandolo, suo malgrado, ad un riposo forzato, corrisponde ad esigenze di più vasta portata, che quelle fin qui prospettate. Nel mondo moderno, l'uomo - se desidera evitare la sua degradazione ad automa ed il suo declassamen!o a mero ingranaggio, o a cinghia di trasmiss~one - ha bisogno di pause sempre più ampie di riposo e di raccoglimento, nel proposito di pervenire ad una edificazione interiore vieppiù approfondita. La Chiesa, nella sua saggezza, ha avvertito, da tempo immemorabile, il problema, ed ha ricordato ognora ai fedeli l'opportunità di· « ritiri >> ad intervalli periodici, dedicati agli esercizi spirituali, alla riflessione ed alla ricerca di ,Dio. Fra le altre pratiche di culto, la Chiesa, inoltre, ha sempre tenuto fermo il principio che ad ogni intenso periodo di dissipazione e di vita eccessivamente mondana, proiettata all'esterno, dovesse tenere dietro un periodo di raccoglimento, destinato a restaurare le proprie energie spirituali, debilitate e compromesse: così, nella successione del . calendario cristiano, la quaresima fa seguito al carnevale, e il numero dei venerdì pareggia quello delle domeniche. La pratica dei ritiri appare tanto più necessaria nel mondo moderno, • davvero diabolico nel pervicace tentativo esercitato ai nostri danni, nella vasta congiura intesa a non farci pensare, ad addormentare le nostre tendenze alla critica e all'autocritica. Nella fabbrica e nell'ufficio, in conseguenza dei sistemi parcellari di lavor(?, che sono stati introdotti per il disimpegno delle varie mansioni, si fa sempre minore affidamento sulla nostra intelligenza e sul nostro cuore. Del resto, alcune inchiest~ recentemente condotte in America circa il « lavoro a catena » sono giunte alla conclusione che gli operai troppo intelligenti sarebb~ro assai poco adatti a] disbrigo delle loro funzioni e che, quindi, nelle assunzioni del personale dovrebbe d'ora innanzi valere il novissimo criterio della stupidità e della . ' ottus1ta. Nel mondo moderno, insomma, l'arte del pensare è estremamente fa- [41] iblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==