Nord e Sud - anno VI - n. 60 - novembre 1959

La macchina si rivelava, insomma, un prezioso alleato dell'uomo: mercé il suo ausilio era possibile, in uno spazio di tempo relativamente breve, toccare livelli produttivi mai raggiunti in antecedenza. Numerose unità lavorative, pertanto, risultavano liberate per lo meno da una parte della loro fatica, rispetto a quanto accadeva con i vieti sistemi artigianali. Il confronto tra ieri ed oggi portava irrimediabilmente a concludere che un periodo troppo prolungato di permanenza in fabbrica era affatto inutile, e socialmente ed economicamente persino dannoso. La rivoluzione industriale e l'éra del macchinismo, alla cui insegna oggi l'umanità procede, dischiudevano orizzonti fino allora insospettati per quanto concerne il riscatto della persona umana; la fabbrica moderna, con i suoi sistemi produttivi, sempre più perfezionati e perfetti, imponeva alcune s9luzioni obbligate, che nessuno, quindi, poteva ignorare e disattendere. Ma v'è di più: la mèta, a cui oggi si mira, è la costruzione di macchine, che in uno spazio di tempo segnatamente breve e con minime pos- -- sibilità di errore, riusciranno a compiere da sole le numerose operazioni, che attualmente sono ancora suddivise tra una folla di congegni minori_ Al periodo, insomma, delle macchine utensili, per le quali è necessaria in gran parte l'opera dell'uomo, è sul punto di succedere l'éra degli automi, con la· conseguenza che i nuovi Robot verranno a capo delle incombenze ad essi affidate per conto loro, o quasi, e ai nostri figli spetteranno una fatica e un compito assai poco dispendiosi. La cosa ha importanza non soltanto dal punto .di vista tecnico: il giorno in cui la rivoluzione industriale sarà pervenuta alle sue estreme conseguenze, l'impegno dell'operaio risulterà minimo. Da una parte, infatti, un esiguo manjpolo di inventori, di ingegneri, di tecnici provvederà alla ideazione e alla. costruzione dei Robot; dall'altra, una schiera - se pure più ampia, ma anch'essa quantitativamente modesta - troverà impiego presso le macchine automatiche, dove andrà incontro a una fatica affatto relativa, .dato che il suo ufficio consisterà unicamente nel sorve-- gliare, ad esempio, la pressione dei manometri, nel verificare il livello del mercurio, nell'assicurarsi che la tensione dell'elettricità rimanga entro certe ampiezze prefissate. Quel giorno, s'intende, sorgeranno nuo·vi e ,davvero grossi problemi in rapporto all'esiguo numero di mano d'opera necessaria e al pericolo di massiccia, e quasi totale, disoccupazione: certi li- , velli - come il presente in Italia di due milioni, ed oltre, di disoccupati - Biblioteca G~noBi.anca [36]

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