dell'esperimento, ossia della riproduzione artificiale del fenomeno o della sua artificiale costruzione. I fatti sociali sono bensì documentabili, ma - a dispetto di ogni sforzo - non sono sperimentabili nel senso predetto; e non lo sono per ragioni così ovvie che non vale la pena di fermarcisi su. Nè i fatti sociali, pur essendo generalizzabili e classificabili, hanno il carattere .m~ccanico e ripetitivo dei fatti naturali. Non si deve mai dimenticare che la società di cui il ricercatore si occupa non è quella delle api o delle formiche, bensì quella dell' « homo dei >>; dell'uomo di Dio, evidentemente, non nel significato confessionale, ed anche reazionario, che tale espressione può avere, ma nel suo significato umanistico, che è quello più vero e profondo. È perciò che la previsione - momento conclusivo e caratterizzante della ricerca sociale - è in sociologia diversa da quella che si ha nelle scienze naturali; essa cioè non è assertoria e definitiva, ma è problematica e programmatica ed .ha valore soltanto nel quadro del contesto sociale _preso ad oggetto di studio e n·ella fase di sviluppo di tale contesto in cui essa si inserisce. Se, dunque, riflettiamo bene, scopriamo che la sociologia, mentre si apparenta alle scienze naturali sotto il rispetto logico-formale, per quanto riguarda, invece, il suo « animus >>, la sua « intentio >> è vicina alle scienze dello spirito, alla storia e, specialmente, all'economia. Questa duplicità e ambiguità non può e non deve sorprendere, essend~ relativa alla funzione mediatrice della ricerca sociale fra la realtà, in quanto dato ed oggetto dell'azione politica, e la volontà politica che dell'azione è operatrice (23). E ,d'altra parte ciò vale a spiegare perchè quella che noi chiamiamo « ricerca sociale >> e che è momento costitutivo di ogni azione politica, abbia assunto carattere sistematico e nutrito le prime pretese di scienza soltanto in tempi così vicini a noi. Essa, infatti, è nul1 'altro che un episodio di rilevante importanza nel processo di costituzione di quella « scienza mondana >> dell'utile, di cui un altro rilevante momento fu costituito dallo sviluppo dell'economia politica. I legan1idella (23) Naturalmente, se non sono necessariamente ottimi politici gli ottimi .storici, lo stesso giudizio deve valere nel caso del sociologo, anche se il lavoro di questo ha più immediata attinenza con l'opera del politico. E' ovvio che il « fare » sociologico dell'intelletto astraente non è il « fare » politico dell'uomo di azione, anche se l'uno e l'altro « fare >> possono per avventura essere congiunti nella stessa persona. Ma nel « fare >> del politico il momento sociologico è necessariamente presente come « schema di riferimento >> e « giudizio di valore politico >> del •proprio operare. (32] , Biblioteca Gino Bianco ..
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