Nord e Sud - anno VI - n. 60 - novembre 1959

ricerca concreta e quello della sociologia positivistica) meglio di quanto avvenne proprio durante il periodo positivistico, quando i contributi sociologici più rilevanti nel senso della ricerca vennero dagli ambienti della politica e della pubblicistica. Ancora una volta riferendoci all'Italia, le inchieste parlamentari del tempo e libri come quelli di Franchetti e di Sonnino, dei meridionalisti e di molti radicali e socialisti sono nella memoria di tutti e non occorre richiamarli. Sulla base di queste considerazioni è facile, ci sembra, rendersi pienamente conto della importanza decisiva che l'esperienza sociologica americana fra gli anni '20 e '40 ha avuto per l'avvenire degli studi di sociologia. È stato allora, infatti, che, come giustamente afferma lo Stoetzel, « si è posta con sufficiente· chiarezza la questione dell'intervento delle scienze sociali in una società, e non al livello della Weltanschauung, ma a quello della politica quotidiana. Dobbiamo ricordare che la sociologia ha messo radice nella nostra società, allorchè, lasciata da parte ogni preoccupazione epistemologica, è divenuta empiristica, baconiana » (19). E qui veniamo alla seconda delle due questioni da noi precedentemente accennate: quella del carattere assolutamente contemporaneo della ricerca sociologica. In altri termini, formalmente più corretti, essa si può porre come problema dei rapporti fra sociologia e storia. Questo problema viene malamente posto allorchè viene risolto nel senso di una « ricerca storica nell'ambito sociologico » (20). La cosiddetta « sociologia storica» è, a ben vedere, una contradictio in adiecto, se si conviene, secondo quanto abbiamo precedentemente esposto, che veramente sociologica è la ricerca volta a cogliere gli elementi strutturali del comportamento e delle istituzioni contemporanee in vista della loro utilizzazione operativa. A questa ricerca è negata la storia, sia per il suo carattere teoretico e non pragmatico, sia perchè è carattere essenziale di ogni oggetto di storia il costituire un processo idealmente concluso. La storia, si sa, non è magistra vitae; i migliori storici non sono i migliori politici; e degli avvenimenti contemporanei siamo esitanti ed incapaci, per spontaneo sentimento, a dare un giudizio storico. Ma, se è illegittima ogni intrusione della ·storia nel campo della sociologia, è illegittima anche ogni intrusione della sociologia nel-campo della storia. La cosiddetta « sociologia storica » non è, in realtà, (19) B.CM541, pg. 406. (20) Cfr. P. Lazarsfeld, in BCM ·541, pg. 356 sgg. Biblioteca Gino Bianco

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