intensamente lavorato fin dal tempo dello stato platonico », come dice Adorno e come, con varianti più o meno notevoli, si ripete in tutti i manuali di storia della sociologia (17). La tradizione alla quale la « empirica! socia! research )> si ricollega è ben altra. In effetti, ogni società, anche la più primitiva-ed elementare, è in possesso di sistemi e criteri o pratiche di auto-osservazione, attraverso i quali essa elabora gli strumenti operativi che ritiene più idonei alle proprie esigenze di conservazione e di sviluppo. I rapporti con società esterne moltiplicano queste esigenze nel senso di una ncessità di informazione verso l'universo sociale esterno. Ma, anche senza risalire troppo lontano nel tempo, chi si fermi soltanto alla storia moderna e contemporanea dovrà necessariamente riconoscere che nelle relazioni di ministri, governatori, burocrati, informatori, diplomatici ecc., in piani o progetti di governo, nella pubblicistica politica e in tutte le attività informative aventi attinenza con l'azione politica immediata, un materiale ricchissimo di natura sociologica ci si offre allo studio in una varietà di forme che non è inferiore alla profondità dei risultati molto spesso raggiunti. Con l'illuminismo, e in evidente connessione con il suo ottimismo scientifico, questa preoccupazione di conoscere la società al fine di farne oggetto dell'azione riformatrice assume o tende ad assumere, per la prima volta, carattere sistematico. Estremamente acute ci sembrano, a questo proposito, alcune osservazioni del Bourricaud, relative alla Francia, ma di valore· assai più largo: « Vedere in Auguste Comte il fondatore della sociologia francese è un luogo comune. Ma questa filiazione non deve farci dimenticare l'interesse della "filosofia dei lumi" per i problemi sociali e i tentativi di alcuni illustri matematici, come Condorcet, Lagrange e Poisson, che con varia fortuna cercarono di combinare il calcolo delle probabilità con una sommaria psicologia per risolvere alcuni problemi pratici, quali l'organizzazione e la votazione delle assemblee. Sotto molti aspetti, gli sforzi comtiani hanno il carattere d'una reazione, forse d'un regresso >> (18). Chi ricordi, per quanto riguarda l'Italia, nomi come quelli del Galanti o, in un periodo posteriore, di Cattaneo, e li contrapponga ai nomi di un Ardigò o di un Morselli, è in grado - pensiamo - di valutare pienamente la pertinenza di tale giudizio. Del resto, nulla potrebbe chiarire questa eterogeneità fra i due momenti (quello della sociologia come (17) Ivi, pg. 255-56. (18) Ivi, pg. 75. Biblioteca Gino Bianco [28]
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