paese, certo penetra anche nei luoghi dove più viva _dovrebbepalpitare la passione civile dei nostri concittadini. E oggi è doveroso dire che le ~ose tendono a peggiorare sensibilmente: affermazione che riteniamo debba 1itenersi veramente fondata e tanto più allarmante proprio in quanto viene da chi, come noi, si è spesso preoccupato anche di valorizzare il « positivo » e di ridimensionare il « negativo >>, e si è sempre guardato dalla tentazione di assumere la parte del profeta di sventure. Non si deve credere infine che il problema di fronte al quale ci troviamo, il problema del rapido e progressivo deterioramento della politica meridionalista, possa essere risolto con accorgimenti tecnici o anche con una più sorvegliata condotta politico-amministrativa. Noi siamo in pre- , senza di un problema d'ordine politico generale. Non si tratta di questo o quel ministro, e nemm~no di questo o quel dirigente, funzionario o tecnico di chiara fama, investito di maggiori o minori responsabilità in ordine alla politica meridionalista. Così come non si tratta di questo o quel provvedimento, di piani regionali o di nuovi incentivi, di maggiore impegno da profondere per l'istruzione professionale o per il turismo, di orientamenti più qualificati per promuovere e intensificare l'industrializzazione. La questione va formulata in termini politici molto semplici e molto chiari : occorre una svolta a sinistra di tutta la politica meridionalista, e non soltanto della politica meridionalista. B1bl-iotecaGino Bianco [1_9·]
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