C'è, infine, un'altra originale circostanza che va segnalata. Con la penuria di personale tecnico e dirigente che abbiamo, l'on. Segni ha affermato a Parigi che « il nostro paese ha molti tecnici da mettere a disposi- , zione » dei paesi sottosviluppati (10). È un'affermazione assurda; ma intanto avviene che alcuni fra i migliori tecnici che hanno fatto le loro più significative esperienze nell'ambito della politica meridionalista, e a questa hanno recato significativi contributi, si sono messi ora a lavorare in Persia, in Belucistan, in Grecia. Non è anche questo un segno che dimostra fino a che punto i nostri governi hanno lasciato deteriorare la ·politica meridionalista ? Non ci piace la parte dei profeti di sventure; e ci siamo sempre guardati dal pericolo di cadere in un atteggiamento di sterile denuncia, di protesta sistematica, di allarmata, moralistica indignazione contro tutte le situazioni e combinazioni politiche, viste sempre come aspetti diversi e testimonianze inconfutabili del generale scandalo nazionale, della corruzione attraverso cui si manifesta il particolarismo delle classi dirigenti e dominanti, dell'affarismo che dilaga in tutti gli ambienti e dell'atmosfera di palude che ristag~a sul paese. Per il timore di cadere in un atteggiamento siffatto, anzi, abbiamo qualche volta tenuto in sospeso giudizi su uomini e cose di questa Italia, e in particolare su uomini e cose di questa Italia meridionale. Può essere perfino accaduto che, sulle pagine di questa rivista, per l'ansia da noi portata nella ricerca del « positivo ))' sia stato ridimensionato il « negativo >> che altri venivano denunciando. Ma tutto questo non ha mai significato che noi non si considerasse scandaloso l'andamento di molte cose, corrotti taluni comportamenti delle classi dirigenti e dominanti, dilagante l'affarismo oltre le soglie della vita politica, pesante e irrespirabile l'atmosfera di palude che, se pure non ristagna su tutto il (10) È significativo che un osservatore politico attento e intelligente come Leo Wollemborg abbia riferito, sul Corriere della Sera del 30 settembre, che « gli uomini di Stato italiani si rendono conto perfettamente della crescente importanza di paesi sottosviluppati.dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina, e sono più che pronti a far sì che l'Italia contribuisca al loro sviluppo economico ». Il Wollemborg ha poi aggiunto che il Presidente del Consiglio « ritiene che proprio l'esperienza che gli italiani hanno acquisito nell'affrontare i problemi della loro zona depressa consente loro di collaborare efficacemente alla soluzione di analoghi problemi negli altri paesi ». Sono affermazioni, quelle riferite da Wollemborg, che si commentano da sè. Biblioteca Gino Bianco [18] .
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