• poniamo quello delle industrie di base, tutti gli strumenti della politica meridionalista sono adoperati male e sono logorati da questo cattivo uso che se ne fa. Oggi si può e si deve dire, insomma, che la politica meridionalista, esposta ai contraccolpi di tutte le crisi che sono venute a maturazione nel paese, è addirittura avviata al fallimento; e che questo fallimento della politica meridionalista potrà essere evitato soltanto se sarà possibile, e a brevissima scadenza, un rilancio dei suoi temi, un raddrizzamento dei suoi indirizzi, un rafforzamento dei suoi quadri, una accelerazione dei suoi ritmi, e soprattutto - nel quadro di un suo più efficace coordinamento con tutti gli altri indirizzi della politica italiana - una modificazione profonda del clima in cui essa oramai si svolge e che è assai diverso dal clima di una volta, dal clima dei primi anni, quando Scaglioni aveva assunto la direzione della Cassa, Cagliati era sceso in Calabria per avviare la riforma agraria, La Malfa attuava la liberalizzazione degli scambi, Campilli era più forte e più importante di Andreotti, Segni era un ministro di sinistra, ed erano in molti, nel governo e fuori del governo, che aspiravano al ruolo di Lielenthal italiano. Quali siano le componenti di questo clima .nelf'Italia meridionale, abbiamo visto. Quali esse siano nell'Italia settentrionale, abbiamo detto in ·altre occasioni: quando, ·fin da due anni or sono, abbiamo denunciato l'atmosfera di indifferenza, e di insofferenza spesso, che si veniva diffondendo nelle regioni del Nord nei confronti di una politica che implicava una forte redistribuzione della spesa pubblica e al tempo stesso un incremento delle migrazioni interne. Oggi, però, dall'indifferenza si sta ·veramente passando alla insofferenza; e, quel che è anche più grave, a una crescente sfiducia ~ei confronti dell'industrializzazione: per cui si diffonde sempre più la convinzione che il Mezzogiorno è buono soltanto per il turismo (9). ~ (9) Del turismo non saremo certo noi a sottovalutare l'importanza. Il rilievo che abbiamo dato alla pubblicazione degli articoli di Spartaco Anania nei nn. 58 e 59 di Nord e Sud dimostra quanta importanza noi si attribuisca alla cosiddetta « prospettiva turistica>>: ma come prospettiva dell'industrializzazione, o complementare rispetto all'industrializzazione. Il .turismo, cioè, non deve essere considerato una soluzione alternativa per cui ci si decide a promuoverne lo sviluppo in quanto si ritiene impossibile l'industrializzazione. Si può ritenere piuttosto, come recentemente affermava un · editoriale di Mondo Economico (8 agosto 1959, a. XIV, N. 32), che per talune zone i15] ·s·iblioteca Gino Bianco
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