Nord e Sud - anno VI - n. 60 - novembre 1959

degna della ietteratura meridionalistica classica, sia pure compensato, almeno parzialmente, da una non troppo ricca ma interessante letteratura d'intonazione meridionalistica dedicata all'isola: elemento culturale, questo, che, insieme con i dati fisici e con quelli storici e politici, definisce appunto l'esistenza e la legittimità della questione sarda, il cui inizio può collocarsi tra il 1847 e l'anno successivo. Basterà avvertire col Bulferetti (vedi la sua prefazione breve ma concreta e perspicua) che « comprendere la questione sarda significa, anzitutto, conoscerla storicamente» per trovare quanto mai utile e opportuna questa pubblicazione promossa dalla Deputazione di Storia Patria per la Sardegna. Tale ignoranza, dalla quale non andarono esenti molti e nella quale altri si mantengono, « dai Savoia che pretendevano di farvi prosperare culture tropicali ad avventati operatori d'oggi ... è la causa fondamentale - continua il Bulferetti, e non gli si può dare torto - di tutti i malanni che l'hanno afflitta e che ancora l'affiiggono, la sostanza di quella che costituisce la questione sarda ». Tracciato, per grandi linee, lo sviluppo di questa fino al 1922, e ammesso che il molto che è stato fatto per la Sardegna dopo di allora non ci autorizza ad affermare che si è fatto abbastanza, il Del Piano, nella sua Introduzione di una cinquantina di pagine, traccia con mano sicura i successivi momenti della storia della questione (l'assolutismo illuminato, l'editto della chiudende, il '48 e il pensiero politico sardo, le inchieste ufficiali e la legislazione speciale). Criteri dell'edizione: presentare a coloro che non conoscono le opere originali alcune delle pagine della letteratura economico-sociale sulla Sardegna; scelta dei passi, secondo un'intenzione meridionalista, di autori consapevoli più o meno dei temi di fondo della questione meridionale, che più direttamente riguardano la Sardegna, o dei problemi tipici dell'isola. I pochi autori scelti (Francesco Gemelli, Giovanni Antonio Carbonazzi, Carlo Baudi di Vesme, Giovanni Siotto Pintor, Carlo Cattaneo, Quintino Sella, Francesco Sal.aris, Francesco Pais Serra, Marcello Vinelli, Giovanni Maria Lei Spano) e le abbondanti pagine hanno imposto ,al compilatore il sacrificio rlell'ampiezza panoramica. Se eg]i non ci avvertisse che questa pubblicazione non chiude la via ad altre opere di carattere sempre antologico - alle quali siamo certi la Deputazione di Storia Patria per la Sardegna non mancherà di dare impulso - troveremmo ingiustificate le omissioni di alcuni autori eccellenti, come per fare un solo esempio, l'Alivia. Comunque questa Antologia è encomiabile. Da sottolineare la ricchezza delle note, compresi gli ampi orientamenti bibliografici pubblicati in appendice, per la maggior parte dettati da Alberto Boscolo, dei quali la sola menda ci sembra il silenzio su qualche articolo e su qualche intervento, anche al Consiglio regionale sardo, illuminanti e incisivi. [S. C.] I (Hanno collaborato alla Cronaca Libraria: Ornella Sobrero., Atanasio Mozzillo., Salvatore Cambosu). Dir. Reap.1 F. Compagna • Segr. Redaz. R. Cappa • Stampai Archetipografia di Milano S.p.a. • Viale Umbria, 54 Speclbiooe in abbonamento postale, Gruppo ID - Pubblicazione registrata preuo il Tribunale di Milano N. 35"6, 8 novembre 1954 - Prioted io ltaly - Tatti i diritti di proprietà letteraria cd artudca rilenatl manoaeritti anehe ee non puhhllcati non ei reatitviMA>wto, Biblioteca Gino Bianco ' '

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