La complessità e la differenziazione degli elementi c11e compongono le « condizioni di lavoro » garantiscono il costante sussistere di queste situazioni differenziate, dato che sussisteranno sempre disparità da paese a paese, da regione a regione, fra l'uno o l'altro di questi elementi, assicurando così il nesso dinamico-funzionale fra progresso generale ed armonizzazione. La politica seguita in questo dopoguerra in Italia in materia di rapporti collettivi di lavoro rappresenta una significativa esemplificazione pratica dei problemi che stiam-o esaminando. L,e organizzazioni sindacali svolsero inizialmente una ferma azione a favore di una armonizzazione delle condizioni di lavoro fra le varie regioni, e la contrattazione collettiva a livello nazionale costitui lo strumento essenziale· per assicurare a tutti i lavoratori di una stessa categoria condizioni uniformi di lavoro. Questa azione, pur arrecando benefici ragguardevoli ai lavoratori delle zone meno favorite, subiva però il limite di dover tener conto delle capacità produttive dellè imprese marginali. Dopo un certo periodo, le organizzazioni sindacali avvertirono perciò l'esigenza di seguire più da vicino il differenziato evolversi.del progresso tecnico per far beneficiare i lavoratori dei diversi margini di redditività derivanti dai differenti gradi di modernizzazione e di 1.·azionalizzazione delle imprese; questo n11ovo orientamento, conosciuto sotto il termine di « contrattazione aziendale», pone l'accento su l'altro dei due momenti di una politica di armonizzazione: quello della differenziazione delle condizioni di lavoro, che permetterà poi di procedere ad una nuova azione di uguagliamento volta a portare l'insieme dei lavoratori sulle nuove . ' . . . . . p1u vantaggiose pos1z10,n1raggiunte. Un'azione similare potrebb'essere condotta sul piano comunitario, dal momento che i sindacati europei avranno avvertito l'accentuata interdipendenza - derivante dal processo di integrazione europea - esistente fra paese e paese, fra regione e regione, per cui gli squilibri e l'arretratezza degli uni si ripercuoteranno fatalmente, a più o meno lungo termine, sul benessere e la prosperità degli altri. Ai sindacati europei, consapevoli dell'importanza di tali interdipendenze da un lato e, dall'altro, del fatto che una armonizzazione economico-sociale non può realizzarsi automaticamente mediante il semplice giuoco delle « forze di mercato», incombe dunque la grave responsabilità di attuare concretamente ·una coerente politica di armonizzazion~, premessa per un generale progresso di tutti i popoli europei. • [114] I Biblioteca Gino Bianco
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