Nord e Sud - anno VI - n. 60 - novembre 1959

é1rcoscr1vere qu1ndi Ì'azione alia creazione dell'infrastruttura tecnic~, costituisce un approccio illuministico e non funzionale del problema, che occorre invece affrontare globalmente, esercitando una azione volta in particolare ad elevare il tenore di vita della popolazione delle regioni più arretrate. È chiaro infatti, che la diffusione di sia pur elementari valori culturali postula l'esistenza di un certo grado di libertà economica; quando poi sia necessaria, come _nel mondo moderno, una diffusa assimilazione di valori culturali com:plessi (tecnici ed umanistici) e per giunta soggetti ad un incessante rinnovamento, ad un minimo di libertà economica si dovrà accompagnare una capacità di rapido adattamento alle trasformazioni tecnicoeconomiche che può essere generata solo da un costante contatto, da una diretta partecipazione al processo stesso di trasformazione. Uno dei mezzi più consoni al raggiungimento di tali obbiettivi appare quindi essere una politica volta a migliorare le condizioni di lavoro della popolazione attiva delle regioni sottosviluppate e tendente a portare tali condizioni al livello di quelle delle regioni più avanzate (giova subito precisare che peli « condizioni di lavoro » si deve in tendere l'insieme dei fattori socio-economici inerenti alla prestazione di lavoro che contribuiscono all'arricchimento della personalità umana del lavoratore, presupposto indispensabile ad accrescere le sue idoneità professionali e le sue capacità di partecipare, con adeguato senso di respo•nsabilità, ai sempre più complessi processi produttivi). Un'elevazione delle condizioni di lavoro così largamente intese - attuata dunque mediante specifiche sollecitazioni indirizzate a promuovere una loro armonizzazione con quelle dei centri più progrediti - avrebbe come conseguenza una redistribuzione del reddito a favore di quelle forze di lavoro che, essendo già partecipi del processo produttivo·, sono le più atte a seguire l'evoluzione dell'ambiente socio-economico, le più capaci quindi a far propri i risultati del progresso tecnologico, secondando così, tramite . l'affermazione, il consolidamento e la diffusione di questo progresso, un aumento della produttività del lavoro. D'altra parte, l'aumentata incidenza del costo· del lavoro # sui costi di produzione costituisce per l'imprenditore u11 incentivo rilevante a variare la combinazione dei fattori produttivi, accrescendone l'efficienza con un conseguente aumento della produttività di tutto il sistema. A queste considerazioni si replicherà con le classiche obiezioni: primo, dente a p-romuovere un costante adeguamento di tutti i gradi di istruzione a,lle esigenze del processo produttivo (rnecliante un insegnamento «politecnico» inteso come· « assimilazione solida e cosciente delle fondamentali cognizioni di scienze naturali, sociali e psicologiche», sistema che implica quindi una modifica, in senso funzionale, di tutta la struttura educativa, con· una redistribuzione della popolazione fra i differenti gradi di istruzione e con una diffusione del livello di responsabilità. (Cfr., in proposito, il citato discorso di De _Micheli). [111] Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==