Nord e Sud - anno VI - n. 60 - novembre 1959

gettive con cui ci troviamo quotidianamente a confronto nei nostri paesi europei. Da queste constatazioni viene quindi il suggerimento• e lo stimolo ad un approfondimento e ad un ripensamento di tali complessi problemi. Non sarà inutile sottolineare che l'esistenza di questi dati di fatto si è imposta all'attenzione anche degli stessi esperti, di cui sono state citate più sopra le principali tesi, malgrado poi essi non abbiano ritenuto necessario tenerne conto nelle loro conclusioni. Gli esperti affermano infatti: « I nuovi investimenti industriali hanno una marcata tendenza a concentrarsi nelle regioni ove già esiste qualche industria. Queste regioni presentano almeno due vantaggi importanti nei confronti delle altre: innanzitutto vi si dispone di una mano d'opera abituata ai metodi del lavoro industriale e inoltre i servizi di base per l'industria (banche, centri di consulenza e di formazione professionale, comunicazioni) vi sono più sviluppati. I redditi poi sono più elevati e i mercati locali più vasti, ciò che permette un certo grado di specializzazione nella fabbricazione dei materiali e dei pezzi stacc~ti. Tutto l'ambiente economico perciò, è quivi più attraente per i capitali che nelle regioni ove non esiste alcuna industria. Non vi è dunque ragione di sperare che il capitale lasci automaticamente le regioni industrializzate per dirigersi verso le regioni insufficientemente sviluppate. Se non vengono prese misure positive per incoraggiare un tale movimento, i capitali resteranno sempre rari in queste regioni e lo scarto esistente fra il livello economico di queste ultime e quello delle altre contrade andrà forse accentuandosi» (8). L'acqua va al mare, dice un vecchio• proverbio, e le imprese propendono ad installarsi nelle regioni ove esiste una massa di lavoratori qualificati - ben retribuiti, quindi, e aventi perciò un'elevata possibilità di consumo - e un mercato di vendita solido e sicuro. Viene così a crearsi un processo di espansione cumulativo: più è elevato il tenore di vita, più la mano d'opera ha la possibilità di qualificarsi, più la massa dei salari sarà elevata, più il mercato di vendita sarà sicuro, più le imprese diverranno numerose, più i salari tenderanno ad aumentare, e così via. Nel caso contrario, viene a determinarsi un processo depressivo: basso tenore di vita, scarse possibilità di qualificarsi, basse retribuzioni, possibilità di consumo ridotte con mercato fiacco e incerto, diminuzione delle imprese, aumento della disoccupazione, ribasso dei salari e del tenore di vita, ridu ... zione della qualificazione e così via irì una spirale discendente. Giova notare, nel passo ultimamente citato del rapporto del B.I.T., che, fra i motivi che influiscono sulla installazione delle imprese, sono considerati determinanti i fattori attinenti alla qualificazione della mano d'opera e al livello del reddito di una regione (elementi del resto correlati); e questo concetto viene ribadito e ampliato più avanti, dagli stessi esperti: « Se le differenze nel regime dei salari fra industrie non corrispondono esattamente alle differenze di qualificazione o di altri elementi di tale ordine, i profitti (8) « Les aspects sociaux ... », B.I.T., pag. 21. · [106] Biblioteca Gino Bianco

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