\ RASSEGNE L'armonizzazione delle condizioni di lavoro nel M.E.C. . di Alessandro Fantoli I. Integrazione economica e armonizzazione sociale. Finito il periodo della più urgente ricostruzione post-bellica, gli Stati europei, sollecitati anche dagli interventi finanziari americani, decisero di procedere ad una completa revisione delle loro politiche commerciali, incamminandosi verso forme più larghe di liberalizzazione degli scambi, che da formule del tipo O.E.C.E. dovevano portare i paesi della « Piccola Europa» ad attuare sistemi di integrazione economica globale come quelli che sono comunemente noti sotto la denominazione di Mercato Comune. Questo graduale, ma costante e i11 alcuni casi irreversibile processo di liberalizzazione commerciale e di integrazione economica implicava - ed implica - una decisa rottura con le politiche economiche seguite con maggiore o minore fedeltà da tutti gli Stati occidentali nei precedenti decenni, politiche economiche che, tramite i più ingegnosi meccanismi (tariffe doganali proibitive, contingenti> controllo dei cambi, cambi multipli, controllo dei movimenti dei capitali e della mano d'operJ., ecc., ecc.), tendevano tutte sostanzialmente a creare situazioni di autarchia. Mentre l'abbandono di codesti sistemi di autosufficienza economica provocava vivaci reazioni e tenaci resistenze soprattutto in quei settori che vegetavano sotto le ali del protezionismo, adagiati in facili e riparate posizioni, l'adozione delle politiche di liberalizzazione e di integrazione sollevava tutta una serie di nuovi problemi, o di problemi già noti e dibattuti, rr1a che si presentavano sotto nuove forme, resi ora più complessi dall'esasperarsi di certe situazioni e dal maturare di certe esperienze. Così, se tutti gli aspetti della teoria del commercio internazionale venivano riesaminati accuratamente e tornava alla ribalta la teoria dei costi [100] . Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==