della CECA. Molto si è parlato dei loro caratteri comuni, del loro binazionalismo di uomini di frontiera, del loro cattolicesimo, del loro illuminato conservatorismo. La visione che essi avevano dell'Europa era in fondo improntata ad un ordine asburgico, benevolmente autoritario, moderatamente progressivo, e fondato su cosi saldi valori da non consentire una percezione immediata dei mutamenti in atto. Ma tali uomini erano riusciti a conferire alla costruzione della Europa nuova quel senso sacro di missione, di purificazione, che oggi si è, forse irrimediabilmente, perduto. E ciò non tanto perchè con i loro successori si sia necessariamente avuto uno scadimento morale: si pensi alla figura di un De Gaulle, di questo hidalgo nutrito di miti, in cuì certe preoccupazioni etiche sono spinte a tal punto da deformarne la visione politica. De Gaull~ non è certo inferiore, per statura morale, a nessuno degli statisti in discorso, ma tutti avvertiamo che l'Europa di cui anch'egli parla non ha niente a che fare con l'Europa di Schuman, ma è solo una cornice, sia pur rispettata, al grande quadro della Francia. De Gasperi, Schuman e Adenauer avevano iniziato la loro opera quando ancora il problema principale dell'Europa era quello di colmare la frattura provocata dalla guerra fra la Germania e le sue vittime. Essi si erano sforzati ed erano riusciti ad attuare quella riconciliazione che eta la premessa indispensabile di qualsiasi programma: il perdono della Francia, la volontà di riscatto della Germania, il ravvedimento operoso dell'intera Europa, umiliata e offesa, i11cui tutti i paesi avevano qualcosa da farsi perdonare - se non altro la propria debolezza - bastavano a dare un altissimo significato etico alla nuova costruzione politica. Alla quale poi sarebbero seguiti i più benefici effetti nel campo dell'economia e dei rapporti internazionali, in quanto l'allargamento del mercato avrebbe portato maggior benessere e prosperità, e le più ragguardevoli dimensioni avrebbero permesso all'Europa di prendere parte al dialogo delle potenze mondiali. A distanza di qualche anno la concezione che aveva ispirato il sorgere delle prime istituzioni e dei primi progetti di unioni europee, è apparsa radicalmente superata. Ed è vero che a tale superamento essa stessa ha contribuito con le sue realizzazioni, ma in gran parte i nuovi orientamenti sono frutto di un mutamento sostanziale avvenuto sulla scena politica. Oggi, ad esempio, le argomentazioni antibelliciste di quanti sostennero la creazione del pool carbosiderurgico, non sono più cosi suggestive. Pensare che Francia e Germania non si faranno più guerre, in quanto non possono farlo per aver messo in co1nune il loro acciaio e il loro carbone, è una idea che .ci fa sorridere. E questo no11perchè non ci siamo convinti che fra i paesi dell'Europa è estremamente improbabile che avvengano, nel futuro prevedibile, guerre militari; ma perchè sappiamo che ciò è dovuto ad un complesso di fattori in cui solo piccola parte ha l'esistenza di pools atomici o ca~boside- [97] iblioteca. Gino Bianco
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