Nord e Sud - anno VI - n. 59 - ottobre 1959

Stati U11iti di procedere all'assegnazione degli aiuti Marshall trattando con una organizzazione unicefala, anzichè con i singoli paesi. L'OECE doveva cioè vagliare e graduare - come fa il giudice delegato in un fallimento - le richieste di aiuti che tutti i p2esi d'Europa, eccezion fatta per quelli che ne furon distolti dalla llu5sia e per pochi altri, avevano con prontezza predisposto. Oltre a svolgere una utile attività di studio e documentazione, l'OEC~~ ha realizzato_ una graduale, ma sistematica liberazione degli scambi infraeuropei, · mediante l'abolizione progressiva, da parte dei suoi stati membri~ delle restrizioni quantitative (licenze, contingenti ecc.) alle importazioni. Essa ha inoltre favorito il risanamento delle economie europee, ospitando nel suo seno l'Unione E11ropea dei ·Pagamenti, che con l'attuare una sorta di compensazione centrale, ha attenuato le conseguenze della mancata convertibilità delle monete, evitando che il sistema dei pagamenti europei si are ... nasse sulle secche di un rigido bilateralismo. Tornate recentemente le principali monete europee ad un regime di parziale convertibilità, l'Unione Europea dei Pagamenti è stata, com·è noto, sostituita dall'Accordo 1\fonetario da tempo previsto per questa eventualià. A parte le_consuete funzioni pungolatrici nel settore monetario e degli scambi scommerciali, l'OECE vede oggi la s.ua attività in gran parte assorbita <1allostudio e dalle discussioni sul progetto inglese per una zona di libero scambio, e delle sue connessioni con il Mercato Comune. E il compito principale dell'organizzazione dovrebbe attualmente essere quello di realizzare, sotto la propria egida, l'auspicata soluzione del problema dei rapporti fra Comunità Economica Europea ed area della sterlina. l\tia sino ad oggi la creatura più perfetta ed amata delreuropeismo è la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio; e ciò nonostante il fatto che alla sua realizzazione abbiano concorso soltanto sei paesi. l\!Ia questi, Germania, Francia, Italia e Benelu.x, costituiscono certo un possente « avanzo » di Europa: i loro territori occupano la parte centrale del continente e su di essi vive un terzo dell'intera popolazione europea. Questo in termini di quantità. In termini di qualità, tutti conoscono l'apporto fondamentale che l'area formata da quei sei paesi ha dato alla cultura europea, nonchè l'entità delle sue risorse economiche. Inoltre, il fatto che Francia e Germania avessero deciso di « mettere insieme » le loro industrie carbosiderurgiche, due rami cioè che, oggi per lo meno, rimango110 fondamentali, sia per l'economia che per la difesa di un paese, apparve al tempo della nascita della CECA (1950) il più evidente indice dell'avvenuta pacificazione e del rinnovato spirito europeo. Oggi tuttavia alcune considerazioni s'impongono, 110n per sminuire la portata del progresso che la CECA rappresentò nel cammino verso l'unificazione europea, ma per spiegare come, dopo alcu11i anni di proficua attività del pool carbosiderurgico, potè ve11ire lo scacco della CED e successiva invo- _ Iuzione del processo integrativo. L94] I Biblioteca Gino Bianco

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