Nord e Sud - anno VI - n. 59 - ottobre 1959

stria. È codesto uno strumento cl1e può esercitare influenze benefiche forse insperabili sul nostro medio apparato produttivo. Anche qui si tratterà di vedere come verrà applicata la legge e se la stessa si collocherà in un più ampio e coordinato contesto di disposizioni volte ad aggredire una situazione che non può ulteriormente ristagnare senza volgere al peggio. Ed è per questo motivo che si ritiene opportuno dedicare al provvedimento una più dif- . . fusa attenzione. Prima delle ferie il Parlamento ha approvato una legge sui nuovi incentivi a favore delle medie e piccole industrie e dell'artigianato. Si tratta di provvidenze creditizie intese ad imprimere uno stimolo di rinnovamento alle attività industriali minori ed a favorire l'impianto di nuove attività. Le condizioni sono particolarmente favorevoli: tasso d'interesse 5%; 3% se si tratta di imprese localizzate nella zo.na operativa della Cassa per il Mezzogiorno. Il mutuo potrà raggiungere l'importo massimo di 500 milioni per nuove costruzioni e di 250 milioni per trasformazioni di impianti; per il Sud il limite si porta a quote 1000 e 500. I mutui possono arrivare a coprire il 70% delle spese occorrenti per gli impianti. In tale ambito è compresa la formazione di scorte industriali, talchè, sia pure parzialmente, il provvedimento viene incontro alle richieste per il credito di esercizio. La durata dei mutui, infine, è prevista in dieci anni nel cen_tro-Nord ed in quindici anni nel Sud. La legge di cui si sono accennati i punti .sostanziali permette alcune osservazioni sulle possibilità e sui limiti di interventi coordinati volti sia al controllo dei cicli economici di breve momento (variazior1i congiunturali) che di lungo momento, ossia strutturali: reddito modesto ed inegualmente distribuito, disoccupazione, differe11ze regionali. Obiettivo iniziale del provvedimento può anche essere stato quello di smobilizzare parte della liquidità accumulatasi presso i nostri istituti di ere- . dito, in fase recessiva; seguendo ~n esplicito invito espresso dal C~overnatore della Banca d'Italia nel corso della sua ultima relazione. Considerati gli effetti stimolanti che si dovrebbero esercitare sulla domanda di beni strumentali e quindi sul settor~ meccanico che più ha soffeffrto della recessione, ci si può obiettivamente domandare quali maggiori stimoli propulsivi si sarebbero o~tenuti se il provvedì1nento fosse stato anticipato. Evidenteme11te occorre sincronizzare meglio l'intervento pubblico con l'andamento congiunturale. La differenza delle condizioni riservate al Nord ed al Sud, indica la volontà del legislatore di accentuare gli incentivi propulsivi nelle regioni meridionali, in ossequio ad una politica n1eridionalistca di sviluppo. Resta da vedere se l'entità dello scarto agevolativo sarà sufficiente a ricl1iamare un maggior flusso di iniziative. Il ì\1inistro Colombo, parlando alla Fiera del Levante di Bari, ha espresso la speranza che dei 450 miliardi di lire di investimenti ... [90] Biblioteca Gino Bianco I I

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