Nord e Sud - anno VI - n. 59 - ottobre 1959

gresso della Grecia e della Turchia nel Mercato Comune ripropongono in termini nuovi la questione delle aree depresse europee adiacenti al Mediterraneo, e quella degli strumenti apprestati per affrontarla (Banca degli l1ivestimenti e Fondo Social,e); che l'Italia insonima non ha 11,ienteda offrire e ha molto da chiedere a questo propositoJcome è dim·ostrato dalle relazioni che essa ha intrattenuto e intrattiene con la BirJ, dagli studi dell' OECE e dell'ECE sull'economia italiana, dall'inipegno che i governi della Repubblica italiana profondono per affrontare le questione meridionale. Tutto questo poteva e doveva essere detto, con fermezza e con alto senso di responsabilitàpolitica. E invece l'on. Segni « si è limitato a rispondere che il nostro paese ha molti tecnici da mettere a disposizione di quelle zone»: il che, oltretutto, come sanno tutti coloro che hanno soltanto orecchiato le discussioni che si tengono intorno al problema della pubblica istruzione in Italia, e in particolare nelle regioni meridiotzali, non è per ora affatto vero. Abbiamo voluto richiamare l'attenzione su questo aspetto del viaggio a Parigi del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Esteri perchè è assolutamente necessariocondannare un tale co1nportamento, velleitario e contradditorio; e perchè deve essere invece ripresa la linea degasperiana, diretta a inseri'reil nostro problema meridionale nel genera/,eproblema delle aree sottosviluppate. Evide11temente, ali'on. Segni è riuscita nociva la compagnia dell'on! Pella, il quale certamente ritiene che potrebbe nuocere al «prestigio» di « grande potenza» dell'Italia il fatto che essa, nei -programmi di aiuto alle zone sottostJiluppate,possa essere inclusa come paese ricevente; e che perciò essa debba candidarsi come paese offerente, ricavandone appunto « prestigio >> da << grande potenza >>: con due milioni di disoccupati e una incalcolabi'le,ma assai diffusa, sottoccupazione/ [7] iblioteca Gino Bianco

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