Nord e Sud - anno VI - n. 59 - ottobre 1959

mercantile; senza peraltro riuscire ad arrestare la decadenza dell'indust_ria armatoriale e delle costruzioni navali dopo il 1875, la cui origine dev'essere dunque ricercata altrove. Per ciò che riguarda poi il commercio marittimo italiano nel suo complesso si osservi intanto che le merci sbarcate od imbarcate nei porti italiani crescono da 11.971.102 tonnellate nel 1885 a 14.706.578 nel 1890, a 14.452.363 nel 1895, a 16.898.015 nel 1900; mentre per il commercio generale via mare (escluso sempre il cabotaggio) il tonnellaggio corrispondente è, negli anni sopra indicati, rispettivamente, di 8.029.550, 9.380.518, 10.141.250, 11.617.404 tonnellate. Questi dati il Sereni si guarda bene dal ricordare, benchè siano reperibili nello stesso Annuario statistico italiano del 1897 da lui citato; e procede invece a un raffronto tra il valore del commercio generale italiano via mare e quello dell'analogo traffico marsigliese. E' ovvia la illegittimità di un simile raffronto tra il movimento di un grande porto, avvantaggiato dalla pr~grediente concentrazione del traffico internazionale, e l'insieme di un movimento marittimo nazionale, che comprende anche i dati relativi a rade del tutto secondarie. E tuttavia, si osservi che se il valore del com- . mercio generale italiano via mare da 1384 milioni nel 1875 era ridotto a 1361 milioni (non 1285, come scrive per involontario [?!] errore il Sereni: cfr. Ann. Stat. /tal., 1897, pp. 167-169) nel 1895, con una riduzione dell'l,7%, questo andamer1to ha riscontro in quello del commercio generale marsigliese, che da 2031 milioni di franchi nel 1875 si riduce, nel 1895, a 1962 milioni di franchi, con una diminuzione del 3,4%, maggiore cioè di quella segnata per l'Italia nel suo complesso. Che se poi guardiamo al commercio speciale marsigliese (per il quale mancano dati esattamente corrispondenti, per la via mare, da parte italiana), il suo crollo in valore appare, -come si è visto, anche più preci pi toso, diminuendo da 1425 milioni di franchi nel 1875 ad appena 1296 milioni di franchi nel 1895, con una ri- -duzione del 9,1%· E si aggiunga che se il co1nmercio generale del porto di Marsiglia nel venticinquennio 1875-1900 è cresciuto in valore del 13%, co1ne • rileva trionfalmente il Sereni (con un incremento assoluto di 272 milioni), il commercio generale via mare dell'Italia, nello stesso periodo, cresce, in valore, da 1384 a 1983 milioni. realizzando un incremento del 43% (cioè di 599 milioni in valore assoluto). Valgano, dice impudentemente il Sereni; le cifre! e infatti nelle sue pagine si legge di una stasi di tutto il traffico italiano e genovese, di contro a una poderosa espansione di quello marsigliese: totale deformazione della realtà, alla quale il Sereni perviene ricorrendo specialmente al grossolano artificio di sottolineare l'espansione del tonnellaggio marsigliese e tace invece le corrispondenti cifre relative a Genova, cl1e d~nunciano, come si è visto, una espansione assai più rapida; e citando, per il valore, dati su l\tlarsig]ia cl1e giungono fino al 1900, mentre per Genova si feruiano al 1880! Per l'Italia, [81] Biblioteca Gino Bianco

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