meglio all'indagine sul contenimento dei consumi (accrescimento del risparmio nazionale in termini reali), da me posta a base della ricerca, in quanto tale contenimento _(da intendere come incremento assoluto dei consumi stessi in misura men che proporzionale all'accrescimento del reddito nazionale) si realizza e nel settore capitalistico e in quello pre-capitalistico dell'economia, se pure in modi assai diversi: nel primo attraverso il processo di accumulazione Fapitalistica, e nell'altro attraverso imposte o contratti agrari che riducono anche l'autoconsumo del piccolo produttore contadino. In tal modo modo si verifica nel settore pre-capitalistico un contenimento dei consumi, analogamente a quanto per altre vie si realizza nel settore capitalistico quando la curva dèi profitti segna un andamento crescente rispetto a quella dei salari. Il risultato di questi processi è dunque un contenimento generale dei consumi in ambedue i settori, del quale si può e si deve parlare nel quadro complessivo della economia nazionale. Che poi i redditi così sottratti al consumo individuale vengano messi al servizio della espansione del settore capitalistico o rimangano invece improduttivi, è questio-ne assai complessa, da studiare analizzando il processo di investimento del risparmio nel settore capi- . . talistico, come appunto io ho cercato di fare nel mio saggio. Ma per questa indagine un punto di partenza fondamentale è l'accertamento della consistenza complessiva del risparmio nazionale e del suo ritmo di espansione; e da ciò l'importanza centrale del raffronto tra co.nsumi, risparmio e investimenti complessivi (2). Ma tutto ciò il Sereni non sospetta neppure: chè anzi la sua impostazione del problema esclusivamente in termini di formazione del mercato contadino (3), mostra una fondamentale inettitudine a rendersi conto delle caratteristiche storiche dello sviluppo realizzatosi in Italia. Non solo, infatti, gli sfugge l'importanza che, nelle particolari condizioni di arretratezza del- (2 E' chiaro poi che non ha senso il rilievo che io abbia trascurato di tener conto del consumo dì beni di produzione accanto a quello dei beni di consumo: giacchè i beni di produzione vanno considerati, in questo nesso, da lato non già della domanda ma della offerta,, sì che questi beni sono com_presinel settore degli investimenti, che non solo non si somma, ma si contrappone a quello dei consu1ni di beni di consumo. (3) A mostrare la insufficienza di tale impostazione basterà ricordare l'esempio dell'Olanda, cioè di uno dei pa~si di più antico e intenso sviluppo del capitalismo agrario, che tuttavia non conobbe sino alla ·fine del secolo XIX un moderno processo di industrializzazione. E a ritardare questo svi~uppo contribuì in maniera fondamentale proprio il volgersi dei capitali commerciali agli investimenti esteri, senza che essi ·potessero trovare adeguato impiego nel mercato interno, nonostante la struttura capitalistica dell'agricoltura: cfr. M. DoBB, ·« Studies in the Developpement _of Capitalism )), 6a. ed., London, 1954, p. 195. [72] I Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==