Nord e Sud - anno VI - n. 59 - ottobre 1959

critica del passato, altrui e proprio, non è solo strumento di sicuro orientamento per l'avvenire, ma è anche fonte di forza nel presente? Parimenti, l'esatta intuizione che la nuova politica socialdemocratica no11 è più la vecchia e pur nobile pratica riformistica, ma qualco~a di profondamente diverso nello spirito come nelle dimensio11i, non è stata particolareggiata nel concreto dei problemi della società italiana. Nè si sono tradotte, per così dire, ad uso del nostro paese le esperienze che il socialismo democratico ha compiuto in altri paesi: il richiamo alle realizzazioni socialdemocratiche nel nord dell'Europa o laburiste in Inghilterra è un luogo comune da comizio e nulla di più. E come non si sono studiati i successi cosi si sono trascurate le sconfitte, e si è preferito restar legati a schemi economici che non vanno più bene nel 11ostro tempo o affidarsi ad una stenta empiria: con quanto guadagno di una programmazione dì politica economica che individuasse il partito rispetto a tutte le altre forze politiche italiane è facile immaginare. E neppure il pensiero socialdemocratico si è misurato coi problemi dell'economia delle aree depresse, i quali rappresentano tanta parte delle discussioni politiche odierne: col risultato, anche qui, che su uno dei più gravi pro.blemi, se non sul più grave, dell'Italia di oggi, sul problema meridionale, il PSDI sembra non avere grandi idee e si lascia piuttosto trascinare da altri partiti, arrivando sempre con ritardo alla formulazione di una politica. Nè sono queste, che si sono accennate brevemente, le sole deficienze politiche della socialdemocrazia, clerivanti dalle sue insufficienze culturali. Guardando all'azione di governo del PSDI non si può non restare colpiti da un male inteso « primato del sociale » che sembra caratterizzarla: con l'insistenza a tenere per sè certi ministeri i socialdemocratici danno l'impressione di porsi come amministratori di interessi sezionali delle classi lavora- . t11ci. Ed in ciò si dimostra che, malgrado la coscienza teorica di certe trasformazioni, nel concreto la vecchia prassi del riformismo spicciolo tradizionale ha la meglio su esigenze più moderne. Ugualmente singolare è la sordità mostrata dal PSDI a certi motivi della polemica laica: l'attività dell'on. · Rossi come ministro dell'istruzione ne è un esempio assai signifiq1.tivo. Eppure la socialdemocrazia avrebbe tutto da guadagnare, e nulla da perdere, a porsi, in un dialogo di collaborazione con la D.C., com~ il difensore naturale dei valori dello stato moderno. È appunto in queste e simili questioni che la collaborazione tra i movimenti della sinistra democratica e il ' . . partìto socialdemocratico pQtrebbe dare i suoi frutti migliori. Dopo tutto una tal~ collaborazione servirebbe a modernizzare non soltanto iJ PS_PI, mcl. tutto il socialismo italiano. ~- d,. r.. ' [59] Biblioteca Gino Bianco

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