Nord e Sud - anno VI - n. 59 - ottobre 1959

Lungo i circuiti dovranno individuarsi dei « centri di sviluppo turistico » su cui concentrare l'azione volta alla creazione delle infrastrutture indispensabili e l'impegno di incentivazio11e. Il problema non è diverso da quello che si pone per le aree di sviluppo industriale. Anche qui ovviamente si potrà pensare a dei Consorzi sul tipo di quelli previsti dall'art. 21 della legge 634; e ove possibile si cercherà di coordinare le due istituzioni, se addirittura non si possa farle coincidere. Il piano dovrà però identificare anche un certo numero di zone di interesse turistico, lungo « itinerari » secondari, 'che risultino facilmente collegati o collegabili a quelli principali. In queste zone si dovrà svolgere la più attiva opera di educazione turistica e di assistenza tecnica nei riguardi di privati, di gruppi e di amministrazioni locali, affinchè con i loro mezzi provvedano alla promozione del turismo. Una tale azione, sul tipo di quella svolta negli S. U. dall'Office of Area Development del Department of Trade, sarebbe oggi votata sicuramente all'insuccesso; ma un discreto successo iniziale dell'azione psicologica di cui si è detto, e cioè un efficace sostegno dell'attuale mercato turistico meridionale, dovrebbe creare le condizioni ambientali e umane per una positiva risposta degli imprenditori locali. B. Autosufficienza economica e funzionale delle singole fasi del « Piano ». - Il « piano regolatore » dovrà di necessità prevedere sia l'ipotesi in cui potranno essere approntati i necessari mezzi finanziari e legislativi per una sua integrale applicazione, sia l'ipotesi in cui, fin dall'inizio, od in epoca successiva, la l~mitazione degli strumenti finanziari e legislativi imporrà dei « tagli », più o meno importanti. E' di fondamentale importanza che il « piano » sia divisibile in « parti », o « priorità », che, sia pur ovviamente fra di loro coordinate, dovranno tuttavia - una volta avviate - poter risultare produttive ed autosufficienti, anche se non seguite da ulteriori provvedimenti. In altre parole, dovrà essere in ogni momento possibile interrompere - o ritardare - l'esecuzione delle successivefasi del piano, senza che per questo venga a cadere l'utilità economica di quanto già realizzato. In particolare dovrà evitarsi la creazione di infrastrutture che, o per la mancata prosecuzione, o per la mancata risposta dell'iniziativa privata, finiscano col risultare del tutto improduttive e di costosa manutenzione. , [41] . Biblioteça Gino Bianco

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