che il PSI avrebbe il dover, di non sparare addosso ad un governo che. esprimesse. una svolt.a di questa portata. Avrebbe il dovere, anzi, di sostene rlo. Non però, io penso, di entrare in una combinazion'- ministeriale. prima che. una nuova campagna elettorale. abbia interpellato sulla nuova politica il Paese ed abbia selez_ionato nuovi gruppi parlamentari. Ma io temo che il congresso lo vinca il vecchio Fanfani dei compromessi, preoccupato dei molti « stati di necessità » che_ condizionano il suo partito, deciso a combattere a fondo Andreotti ma non Sce.lba o i dorotei, e meno ancora gli interventi. ecclesiastici che riducono ad un ruolo colonia le. l'autonomia politica dei cattolici. Deciso a liberare. il suo partito dall'ipote ca finanziaria della confindustria, ma a corrompe.re., pe_r ott~nere. questo, g li organi statali (petroliferi o consorziali che siano). Noi dobbiamo, con Cira nna, fare ogni sforzo per quella nuova maggioranza, ma non possiamo illuder ci che. il grosso groviglio del cattolicesimo politico italiano si sciolga in una battuta di congresso. Per ora, io temo che dovremo riacciuffare il nostro sogno a utunnale e rinchiuderlo nel cassetto. Agosto 1959.. UGOBE~TO ALFASSIO GRIMALDI Va anzitutto rilevato che questa lettera ci è pervenuta nel mese di agosto e si riferisce a un articolo che, per essere pubblicato nel nostro nu mero• di luglio, è stato scritto nel periodo più critico della decorsa stagione politica: quando era lecito temere che l'apertura a destra potesse consolidarsi tra l'indifferenza generale e quando non era meno lecito teniere che paralle lamente il PSI si fosse condannato a vegetare fra le sue contraddizioni. Anc he molti autorevoli esponenti del PSI, prima del discorso di Moro ai quadri d ella DC, hanno condiviso questi timori (si veda l'articolo di Nenni cui si rifer iva l'editoriale nell'ultimo numero di Nord e Sud). E in effetti, se una parte della base e dei quadri della DC non avessero reagito come hanno reagito, in senso democratico e antifascista, contro l'apertura a destra e a favore della formula di centro-sinistra, l'apertura a destra si sarebbe consolidata e al PSI sarebbe rimasta la storica responsabilità d'avere contribuito a provocarla. Non che oggi la situazione sia del tutto rassicurante; ma essa si è un po' rischiarata: se non altro nel senso che nella DC si è effettivamente aperto un processo contro i resp0nsabili dell'apertura a destra; e lo stesso Nenni ha potuto tirare un respiro di sollievo, come lo abbiamo tirato noi, qua ndo, nel mese di luglio, si è avuto sentore del fatto che un tale processo era stato ufficialmente aperto. In questo senso possiamo guardare all'avvenire se non con fiducia, almeno con qualche speranza. E certamente la lettera che ci è stata scritta dall'amico Grimaldi è molto seria, ci fornisce l'occasione di riesaminare taluni aspetti della situazione e ci impegna a verificare talun e nostre posizioni: possiamo dire, però, che questa verifica _(alla luce, per esempio, [114] Biblioteca Gino Bianco
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