zioni sono state create per il loro funzionamento, è da prevedere che il Mercato Comune e l'Euratom compiranno il loro cammino, più o meno rallentato dall'applicazione delle clausole di salvaguardia, più o meno ostacolato dall'adozione di misure interne atte a paralizzarne gli effetti. Ma l'Europa da essi posta in essere sarà un'anonima Europa, dei businessmen e delle burocrazie, delle statisticl1e e dei diagram1ni, delle kafkiane Alte Autorità; sarà un Benelux al quadrato, e non impedirà che il disaccordo, nei termini più drastici, sussista, fra quegli stessi paesi che ne fanno parte, sulle questioni politiche fondamentali. E sino a quando non si raggiungerà una reale, e non verbale, identità di vedute circa la parte che l'Europa, e in essa le sue singole nazioni, devono rappresentare, e sui compiti cui esse debbono assolvere; sino a q.uando non sarà sentito il desiderio di possedere la forza per realizzare quella politica sulla quale tutti si sia concordi, l'Europa non potrà unirsi, nè tanto nè poco, e tutte le sue istituzioni parziali non saranno che diversivi atti a spostare l'attenzione dai problemi di centro. Viceversa, una volta raggiunto questo accordo, l'Europa si troverà unita quasi senza accorgersene, e i successivi trattati o costituzioni non faranno che consacrare una unione già in atto. Ma questa non può essere solo opera di governi e di diplomazie: dovrà prima di tutto essere compito dei partiti, dei gruppi di pressione, della stampa, e di tutti quanti sono in grado di dare un c.ontributo alla formazione di una opinione pubblica europea. G1usErPE CELONA ,. (105] iblioteca Gino Bianco
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