Noi insomma sia1no di quelli che vogliono l'apertura a sinistra e la vogliamo come alternativa di potere; ritetiiamo che per ottenere quello che vogliamo sia necessario mettere iri condizione di no.n nuocere la corrente di «primavera>>, e le sue propaggini, tra i de1r1ocristiani, la corrente dei carristi, e le sue propaggini, fra i socialisti. È difficile che la prima, anche se dovesse risultare sconfitta e isolata a Fire1zze,. lasci il partito; basterà però averla isolata, appunto, perchè non possa più nuo.cere, essere di ostacolo al formarsi di un nuovo schieramento e di una nuova maggioranza; e in questo senso le principali responsabilità - di fronte a tutta << iniziativa deniocratica >>- ricadono sui « dorotei » ( quanto ali'on. Scelba, egli sarà magari co1itrario a una politica di apertura a sinistra, ma non lo si può certo considerare un clerico-fascista, alla stregua dei Pella e degli Andreotti; anzi lo si deve considerare come un uomo che potrebbe doma11i essere prezioso, per il suo aritifascismo e per il suo anticomunismo, come garante dell'auspicata apertura a. si12istra).Ai carristi, invece, i comunisti hanno dato la consegna di non seguire l'esenipio di Tonetti, di restare comunque nel P.S.I." per poterlo paralizzare all'i1zterno qualora non fosse possibile ricondurlo ali'ortodossia frontista; qui1zdi i carristi potrebbero 11uocereanche come minoranza; e ii-2questo se1zso le 1naggiori responsabilità - di fronte a tutta la sinistra ital,iana - ricadono, ancora una volta, sull' on. Nenni e sui suoi amici. Bibliotecagino~ianco . [6]
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