Nord e Sud - anno VI - n. 58 - settembre 1959

l'economia agraria meridionale (19) in epoca recente e me110 recente. Ma uno dei migliori conoscitori di essa, tracciandone un bilancio quindici anni or sono, poteva affermare : « Quella del Mezzogiorno è una realtà in contrasto con le più elementari esigenze della civiltà. Il livello dei consumi delle masse contadine del Mezzogiorno è il più basso d'Italia, tra i più bassi del mondo: quasi interamente i bilanci delle famiglie contadine sono assorbiti dagli alimenti e, tra gli alimenti; il pane assorbe fino al 90 per cento del reddito ... Contro questi consumi bassissimi, non solo nelle zone più interne e montane, ma anche in quelle costiere a più intensa agricoltura, il lavoro è sempre durissimo: ogni prodotto è ottenuto nel Mezzogiorno con un impiego di mano d'opera che, a far i conti, lascia stupefatti; perchè di moltissime volte superiore a quello richiesto per ottenerlo nelle aziende modernamente attrezzate d'ogni parte del mondo ... Ai bassi consumi e al durissimo lavoro si accompagnano condizioni di vita non degne di esseri umani ... una vita di uomini dominati dalla terra non che dominano la terra. I costumi, la vita familiare, la vita civile di questi italiani, sono quali possono essere con quei consumi, quelle condizioni di lavoro, quei rapporti con la terra, quelle abitazioni ... La realtà del Mezzogiorno non è meno in contrasto con le più elementari esigenze della produzione e della tecnica ... La zappa è lo strumento sovrano, (mentre) gli animali sovrani di gran parte dell'agricoltura meridionale restano l'asino e il mulo, cattivi motori agricoli, di nessun giovamento all'equilibrio dell'agricoltura, ma strumento necessario in un mondo in cui le imprese agricole non hanno alcuna stabilità, sono vere imprese nomadi >> (20). Se questo è il Mezzogiorno agricolo, e questi il suo dramma e la sua miseria, u11'immagine non più felice offre il Mezzogiorno cittadino. La città come tipo di insediamento umano ha nel Mezzogiorno origini antichissime. Non vi sono nel restante d'Italia che pochi centri i quali possano vantare, al pari di Napoli o di Siracusa o di molti altri del Mezzogiorno, (19) M. Rossi DoRIJA, Struttura e problemi dell'agricoltura meridionale, nel volume « Riforma agraria etc. 1>, cit. pag. 1-50, è sempre il migliore «ritratto» delragricoltura meridionale qual era ail'indomani della guerra e quale, per tanta parte, è ancor oggi. Dello stesso cfr. anche Dieci anni di politica agraria, Bari, 1958, pag. 3 segg. e pag. 9 segg. Per un giudizio sul posto e il ruolo del Mezzogiorno nella storia economica italiana post-unitaria cfr. il volume di R. RoMEo, Risorgimento e capitalismo, Bari, 1959. (20) Cfr. M. Rossi DoRIA, Riforma agraria e azione nieridionalista. [77] · Bibliotecaginobianco

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