Nord e Sud - anno VI - n. 58 - settembre 1959

sono però sufficienti a dare un quadro completo dell'esodo meridionale. A questo fine dev'essere, infatti, egualmente preso in considerazione il laborioso processo di redistribuzione e riorganizzazione degli insediamenti umani in atto all'interno della stessa area meridionale in conseguenza dello sviluppo locale, lento e incerto nei primi tempi dopo l'Unità, più vivace e sostenuto in seguito, ma realmente notevole solo dopo la seconda guerra mondiale. Accanto al Mezzogiorno di emigrazione si è delineato così un Mezzogiorno di immigrazione (16), assai più ristretto del primo e più discontinuo sul piano geografico. Ma su ciò avremo occasione di tornare fra poco. Intanto, sarà meglio riepilogare quanto abbiamo detto finora a proposito delle destinazioni dell'esodo meridionale, premettendo tuttavia una ulteriore considerazione. Nei paesi più altamente e modernamente sviluppati il fenomeno migratorio si presenta ormai, nella massima parte, come migrazione interna dalla campagna verso la città o dal monte verso il piano e come promozione di vaste masse dall'uno all'altro ramo dell'attività produttiva. In tal senso esso ha acquistato l1na pluralità e dinamicità di significati e dì problemi che lo rende sempre più complesso e articolato, al punto che gli indici di mobilità territoriale e professionale della popolazione di un paese si trovano sempre più a corrispondere agli indici esprimenti il ritmo di sviluppo industriale e generale dello stesso paese. Oltre di ciò, i paesi più sviluppati fanno registrare un afflusso di uomini dal1 'esterno, dovuto o al lento ritmo di accrescimento della popolazione nazionale (è il caso, ad es., della Francia) o alle vaste possibilità di assorbime11todella struttura economica del paese (ad es., gli Stati Uniti) o all'una e all'altra ragione congiuntamente (ad es., Gran Bretagna e, in parte, anche Germania Occidentale). È questa una fase cc adulta )) del rapporto tra fenomeno migratorio e civiltà industriale moderna. Ma nell'Italia Meridionale, dove la civiltà industriale è un fatto ancora sporadico, la dinamica del movimento migratorio è soltanto in minima parte un processo interno di (16) Cfr. l'inchiesta su « Migrazioni e insediamenti nell'Italia Meridionale», che promossa del « Centro Studi di Nord e Sud>>e giovandosi del contributo della « Ford Foundation >>h, a cominciato a vedere la luce dal numero 48 (dicembre 1958) di « Nord e Sud » in poi. Riunita in volu1ne, essa viene ora pubblicata, in una redazione più completa ed aggiornata, col titolo << Problemi demografici e questione meridionale»~ presso le Edizioni Scientifiche Italiane di Napoli. Bibliotecaginobianco [74)

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