tramite settentrionale, restava avulso dall'intenso movimento di persone che già allora legava fra loro i paesi dell'Europa centro-occidentale. Anche perciò la Calabria o il Molise si sentivano ed erano più vicini alle sponde americane anzichè a Milano o a Parigi (13). Dopo la seconda guerra mondiale, invece, la situazione mutava radicalmente. Non più due aree a vitalità demografica quasi eguale, di cui l'una caratterizzata da un forte e moderno ritmo di sviluppo (il Settentrione) e l'altra caratterizzata da un grado notevole di sottosviluppo e di sovrappopolamento (il Mezzogiorno); bensì un'area ad alta pressione demografica, ancora notevolmente sottosviluppata e sovrappopolata (il Mezzogiorno), attigua e convivente nel 1nedesimo organismo statale e civile con un'altra area a bassa pressione demografica e a più robusta e moderna struttura economica (il Settentrione). Ciò determinava il flusso migratorio in direzione sud-nord, del quale abbiamo già parlato. Nello stesso tempo, la ricostruzione post-bellica prima e la rapidissima espansione economica poi determinavano nei paesi del1 'Europa centro-occidentale un fabbisogno di manodopera, a cui i paesi interessati, a causa del lento ritmo di accrescimento demografico che li caratterizza, potevano provvedere solo in parte. L'emigrazione meridionale si è avvalsa ampiamente di questa congiuntura e, seguendo l'esempio dei lavoratori settentrionali, ha cominciato anch'essa a passare le Alpi. In tal modo l'avvicinamento del Mezzogiorno a Milano promoveva contemporaneamente il suo avvicinamento a Parigi e alle altre metropoli europee, e dava luogo ad una integrazione spontanea delle risorse demografiche europee che ha tuttora una importanza del massimo rilievo anche sul piano politico (14). Oggi i meridionali che, stagionalmente o in modo definitivo, hanno passato le Alpi veramente non si contano più. Destinazione preferita la Francia, che è anche il paese da cui gli emigrati fanno meno spesso ritorno. Seguono nell'ordine la Germania, il Belgio e il Regno Unito. Intenso è ormai anche il movimento con la Svizzera, ma qui il carattere stagionale è largamente prevalente (15). Emigrazione transoceanica ed emigrazione in Italia e in Europa non (13) Cfr. ancora ibidem, e G. GALAsso, La popolazione etc., cit. (14) Ibidem, passim. (15) Per lo sviluppo dell'emigrazione italiana in Europa cfr. le fonti citate alla nota 10. [73] ·sibliotecaginobianco
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