al Nord e alla non meno necessaria creazione di citta medie nel Sud - ci hanno condotto diritti ai problemi di politica economica; e in particolare ai problemi della localizzazione industriale. Siamo pervenuti quindi alla conclusione che sono necessarie ed urgenti « una revisione ed una reimpostazione unitaria delle concezioni e dei criteri operativi inerenti alla creazione di zone industriali» (24). Se ora riallacciamo questa conclusione, relativa ai problemi della industrializzazione di città vicine) con quelle altre, che abbiamo indicato allorchè ci siamo dovuti confrontare con i problemi dell'es0do rurale dalle campagne del Sud, verso città lontane del Nord italiano e dell'Europa (25), ci sembra che una nuova fisionomia della questione meridionale si è delineata abbastanza chiaramente in questi anni. Noi abbiamo ereditato i mali del vecchio regno, della sua testa congestionata e del suo corpo anemico; e questi mali hanno tutti congiurato a determinare ed aggravare il ritardo di una parte territorialmente e demograficamente cospicua del nostro paese rispetto ai livelli ed ai modi di vita civile che dalle altre sue parti è stato possibile conseguire, anche e soprattutto perchè i fattori dello sviluppo economico e civile si sono potuti localizzare prima e accumulare poi là dove più diffuse erano fin dal secolo scorso le istituzioni cittadine moderne, là .dove il territorio era già coperto da una rete più fitta di città più fiorenti, là dove la civiltà cittadina poteva alimentarsi da antiche e salde radici. Per contro ne deriva che il ritardo di cui si diceva è stato in gran parte determinato, ed è ancora oggi aggravato, dal rachitismo del sistema cittadino nell'Italia meridionale. D'altra parte possiamo affermare che dopo un secolo di vita unitaria nuovi rapporti si sono delineati, fra Nord e Sud, fra la vecchia e la nuova capitale, fra città industriali italiane e province agricole meridionali; e tutte le distanze si sono ridotte, le spinte verso le forme più moderne del vivere civile si sono fatte più imperiose, le mura che cintavano la cosiddetta civiltà contadina stanno crollando ad una ad una. L'esigenza di dare un nuovo volto alla parte del sistema cittadino italiano ubicata a sud si pone quindi con assai maggiore evidenza di ieri e investe naturalmente tutti i tipi di insediamento. Tale esigenza può peraltro avvalersi di taluni stru- (24) ALESSANDRO MoLINARI e CARLO TuRco, cit. (25) FRANCESCO CoMPAGNA, cit. Bibliotecaginobianco [64]
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