Nord e Sud - anno VI - n. 58 - settembre 1959

In questo modo si è risposto, definitivamehte, ci sembra, ad alcuni fondamentali quesiti che i primi anni e le prime esperienze di intervento pubblico straordinario nel 1v1ezzogiorno hanno chiaramente proposto dal momento in cui ci si è resi conto che non si poteva inseguire il sogno di uno sviluppo uniforme di tutte le regioni del Mezzogiorno, di una industrializzazione che fosse diffusa per tutto il territorio e che recasse beneficio a tutta la popolazione così come è distribuita nei vari insediamenti, considerati staticamente. Risulta ormai evidente che « lo sviluppo non può ovviamente verificarsi in modo uniforme nell'intero territorio >> (21) e che pertanto gli interventi pubblici devono essere diversificati, distribuiti e . àosati territorialmente. I tre tipi di aree indicati dalla Svimez si prestano appunto « ad 11na più razionale ed efficiente articolazione delle politiche di sviluppo delle regioni meridionali >> (22). Non solo: essi risolvono pure la semplici~tica alternativa fra esigenza di concentrazione ed esigenza di diffusione dell'industrializzazione; sulla quale vi è ancora chi indugia a discutere, quando invece, come si diceva, essa è stata appunto risolta nel momento in cui, sulla base del concetto di area o zona omogenea, si è parlato di una diffusione regionale delle zone di concentrazione industriale. È in questa direzione che si sono orientate comunque la politica d'intervento pubblico nel Mezzogiorno e la relativa legislazione, per lo meno dalla seconda metà del 1958 in poi. E si è anche par lato, tra l'altro, di indicare circa dieci comprensori di concentrazione, che dovrebbero essere localizzati e delimitati in base alle decisioni che un'apposita commissione (insediata recentemente e presieduta proprio da Alessandro Molinari) ci auguriamo possa prendere al più presto, anche a costo di una dura battaglia contro gli interessi elettorali che potrebbero ritenersi pregiudicati da tali decisioni (23). Ora, proprio in ordine alla scelta dei comprensori di concentrazione dell'industrializzazione, noi riteniamo di aver qui suggerito i termini fondamentali del problema che pregiudizialmente si dovrebbe risolvere. Precedenza alle aree di sviluppo ulteriore o alle aree di sviluppo integrale, È possibile dare la precedenza alle seconde e confidare che i problemi del (21) N1No NovAcco, cit. (22) ALESSANDRO MoLINARI e CARLO TuRco, cit. (23) Cfr. « Il Popolo » del 13 maggio 1959. Bibliotecaginobianco [62]

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==