Nord e Sud - anno VI - n. 58 - settembre 1959

popolazione agglomerata stessa e per la popolazione di più o meno vasto spazio attorno >> (18). E pertanto, con sempre maggiore prepotenza, le città moderne tendono a dilatare le loro strutture, attività, propaggini, a irradiare la loro presenza su tutta l'area che le circonda, tanto che i sociologhi e i geografi vanno sostituendo alla nozione di città quella di zona urbanizzata, comprendente la città propriamente detta, la zona suburbana o di conurbazione, la ba1ilieue, i centri minori o satelliti, le campagne intercalate (19). Tanto più evidente diventa questo processo quando la città si trov~ al centro di un arcipelago di antichi e nuovi insediamenti che tutti tendono ad espandersi urbanisticamente, saldandosi l'uno all'altro, quasi senza più soluzioni di continuità. Questo è per esempio il caso di Napoli e ad esso si avvicinano i casi delle altre aree di sviluppo ulteriore nel Mezzogiorno (si pensi pure alla Terra di Bari). Di qui l'esigenza che anche ai fini dell'industrializzazione si sostituisca, al concetto di una zona industriale cittadina (tipo 1904), il concetto di zona industriale regionale. A questo proposito vogliamo ricordare come assai pertinenti le considerazioni che Alessandro Molinari e Carlo Turco hanno fatto valere in una loro comunicazione letta al VII Congresso di Urbanistica (Bologna, ottobre 1958) e pubblicata dal Bollettino della Svimez: « la zo11a industriale dovrebbe essere concepita come un'area relativamente ampia - comprendente un congruo numero di Comuni, appartenenti anche a diverse province limitrofe - che costituisce un'area di concentrazione geografica degli sviluppi industriali ed in cui le i11dustrie si localizzano distribuendosi per la maggior parte in nuclei più o meno vasti e numerosi >> (20). Così la \. zona industriale di tipo tradizionale (Napoli, Marghera, ecc.) diventa nucleo, la cui creazione, ubicazione, estensione dovrebbe essere regolata « nel quadro delle più generali esigenze di sviluppo della intera zona industriale )), intesa nel senso di area o zona « omogenea », suscettibile di sviluppo integrale o ulteriore. (18) UMBERTOToscHI: Geografia urbana, Firenze - Città di Castello - Bari (Macrì), 1947, pag. 17. (19) Villes et Campagnes (Atti della II settimana sociologica organizzata dal Centro di studi sociologici), Parigi (Colin), 1952. (20) ALESSANDRMOoLINARIe CARLOTuRco: Il problema delle « zone industriali », « _Informazioni Svimez », a. XI, n. 47, 48-49> novembre-dicembre 1958, pag. 1000-1012, · 1032-1048. [61] · ibliotecaginobianco

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