passano tutti i 50.000 abitanti; altri quattro la cui popolazione si aggira fra i 40 ed i 50.000 abitanti; altri infine, dieci, çhe radunano più di 30.000 abitanti. Il fatto è che nelle aree di sviluppo ulteriore, che rappresentano il 5 % del territorio, vive il 29 % circa della popolazione meridionale; e che d'altra parte a tutt'oggi gli investimenti industriali dimostrano una nettissima tendenza a localizzarsi proprio in queste aree. Così, ad esempio: gli investimenti unitariamente superiori ai 600 milioni si sono localizzati nelle aree di sviluppo ult,eriore per 1'83 % (17). Nelle aree di sviluppo ulteriore quindi il problema principale è quello di promuovere il numeroso sottoproletariato a una condizione civile superiore, e di migliorare il rapporto fra popolazione attiva e popolazione inattiva. Non si devono pertanto dirottare verso altre regioni quegli investimenti che tendono a localizzarsi nelle aree di sviluppo ulteriore; ma si deve promuover~ una dilatazione di queste aree, e la loro decongestione. Ciò sarà possibile forse se, mediante incentivi e infrastrutture, si potrà alimentare o creare una forza d'attrazione urbana e industriale anche nelle vicine aree di sviluppo integrale (nel caso della zona napoletana: la Terra di Lavoro a nord, la piana del Sele a sud; nel caso della Terra di Bari: il Tavouiere a nord, la Fossa premurgiana a sud-ovest); di guisa che, a un numero maggiore di industrie, distribuite fra più numerosi centri urbani di media ampiezza, a loro volta « selezionati )) nell'ambito di una zona relativamente ampia, possa corrispondere una maggiore occupazione nelle attività terziarie 1noderne, specjalmente nella città o nelle città cui la detta zona fa capo, specialmente nell'area di sviluppo ulteriore, dove l'esigenza di una promozione civile e sociale del sottoproletariato si fa sentire sempre più imperiosa, dove i problemi della decongestione del tessuto demograficosociale, della mobilità verticale, di una maggiore diffusione e diversificazione dell'occupazione di ceti non ancora qualificati, sono problemi più drammatici e più difficili. Le citta dei nostri tempi non sono più circoscritte da limiti rigorosi, cintate da mura difensive, separate dalle campagne circostanti e dai centri più vicini in modo netto e preciso. I caratteri essenziali di una città moderna consistono nella « complessità delf agglomerazione e delle sue funzioni )), tra le qual1, tipiche e fondamentali, le « funzioni di coordinamento per la (17) Idem. Bibliotecaginobianco [60]
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