Nord e Sud - anno VI - n. 58 - settembre 1959

lista ci aveva fatto scorgere nella sua drammatica presenza, e al quale il cinema d'oggi in gran parte si rifiuta. « Di rado, nell'ultimo 1nezzo secolo, il nostro paese ha parlato con maggiore forza e chiarezza attraverso la voce dei suoi scrittori. Se questo è un motivo di compiacimento per un politico o un sociologo, a maggior ragione dovrebbe esserlo, senza dubbio, per un letterato, quando la spinta della verità risulta pari all'impegno della fantasia». Queste parole di Giacinto Spagnoletti, che concludono la sua introduzione ai due volumi della << Nuova narrativa italiana» pubblicati da Guanda posono applicarsi anche al cinema italiano di questi ultimi anni? Non ci sembra. Ora al nostro cinema, e quindi a produttori e regi ti, non chiediamo che questo: di rifletterci; che è anche un modo di aiutarci a capire. In altri termini, vorremmo che il nostro cinema ci rappresentasse personaggi medi che possiamo riconoscere nella vita quotidiana o nei quali riconoscerci, e non le solite macchiette a maschera fissa o i soliti paludamenti semimitologici di pessimo gusto. MICHELE PRISCO [49] -Bibliotecaginobianco

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