Nord e Sud - anno VI - n. 58 - settembre 1959

di costringere la sinistra liberale a uscire dal partito; e sòno poi rimasti sempre passivi quando Malagodi ha insistito a seguire un indirizzo politico che fatalmente portava all'isolamento, all'impossibilità della collaborazione 1 co11la socialdemocrazia, i repubblicani, la sinistra democristiana, alla cosiddetta << discriminazione~) che ora suscita l'indignazione di Panfilo Gentile e di altri giornalisti italiani che si sono distinti per zelante ammirazione e conformistica esaltazione della politica malagodiana. I Cortese e i Martino avrebbero dovuto reagire tempestivamente se non volevano trovarsi prigionieri di Malagodi nello schieramer1to interno di partito, e colpevoli degli stessi peccati di Malagodi nello schieramento politico ge11erale; senza poter più assolvere a quella funzione di centrismo che solo la presenza di una sinistra nel partito consentiva ad essi, sia nei confronti di Malagodi all'interno del partito, sia nei confronti della destra democristriana e della destra economica nel paese; esposti anche essi alla condanna che di tutto il partito era 1 costretta a pronunciare la sinistra, una volta che era stata costretta alla scissione e alla fondazione del Partito radicaleo Si potrebbe dire, in conclusione, che, come non è possibile introdurre ufficialmente e definitivamente il PSI nello schieramento democratico senza la copertura politiica della socialdemocrazia, così non è possibile restituire al P.L.I. la posizione e la funzione che aveva al tempo dell'unificazione di Torino e della segreteria Villabruna, senza la copertura politica del Partito radicale: perché, piaccia o non piaccia a Pacciardi e a Paolo Rossi., a Taviani e a Colombo, solo se ,coperti da un consenso del Partito radi~ale, la socialdemocrazia, il P.R.I., la sinistra democristiana, la C.I.S.L.. e la U.I.L. potrebbero attenuare la loro avversione a una nuova collaborazione con il P.L.I. e ridurne il costo politico ed elettorale. Alla luce di queste considerazioni non ha senso quindi l'esortazione al quadripartito che viene con monotonia ripetuta a conclusione di certi ragionamenti che si leggono su gran parte della stampa italiana (la parte migliore, occorre aggiungere, se non altro perchè la parte peggiore, con Il Tempo alla testa e con jl Corriere della Sera nei ranghi, è quella che oramai aspira al consolidamento definitivo dell'apertura a destra di Segni) o nelle note di più o meno autorevoli agenzie, fra le quali ve n'è anche una, la DIC, 1 che fa capo agli ambienti di Via Frattina e che si qualifica come l'agenzia ufficiosa della segreteria del P.L.I. Ora, è stata proprio quest'ultima Bibliotecaginobianco (32]

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