Nord e Sud - anno VI - n. 58 - settembre 1959

considerando la complessità dei problemi e la tendenza a lungo termine del turismo ad operare come redistributore dei redditi, lo Stato debba soltanto stare a guardare, limitandosi a creare infrastrutture, o cose, spesso molto ottimisticamente, ritenute tali. Poche industrie hanno altrettanto bisogno, di interventi anticongiunturali quanto il turismo. Basti ricordare come questo settore sia vulnerabile da manovre valutarie o influenzabile dalla tensione politica internazionale. D'altra parte poche industrie hanno come il turismo bisogno di interventi di fondo e di una politica chiara da parte dello Stato quanto il turismo. Il suo sviluppo, infatti, dipende da troppi fattori su cui il singolo non ha che uno scarso controllo, mentre un relativo, sufficiente controllo è pienamente possibile per i poteri pubblici. Rimane comunque indubbio un punto di fondamentale importanza: il peso del turismo nel quadro di una politica di sviluppo economico risolve qualsiasi dubbio sull'opportunità dell'intervento nel caso di Paesi che, come l'Italia, abbiamo vaste zone depresse turisticamente valorizzabili. Ciò è pienamente riconosciuto negli Stati Uniti. La Camera di Commercio degli Stati Uniti in uno stu.dio del 1955 così scriveva; « lo sviluppo del turismo è un fattore chiave in ogni programma di sviluppo regionale, statale e locale. Vi sono tre mezzi per attirare denaro ed attività economiche in una data area: sviluppare l'agricoltura, l'industria o il turismo. Lo sviluppo del turismo è probabilmente la via meno difficile e quella che dà frutti a più breve scadenza ». Negli Stati Uniti in effetti, tutti i programmi di valorizzazione di zone arretrate fanno un posto più o meno ampio al turismo, inteso appunto come « terza dimensione >> allo sviluppo economico accanto, all'agricoltura ed all'industria, e come fattore di preindustrializzazione. È molto· significativo che le competenze governative in materia di turismo spettino all'Office of Area Development del Dipartimento del Commercio; inquadramento questo che appare molto più logico e funzionale di quello vigente in vari paesi europei. 8. - Per uno studio della domanda turistica. - Definito il turismo come attività economica e, più precisamente, come l'attività rivolta a fornire quel complesso di servizi di cui e acquirente il turista, ne consegue logicamente che qualsiasi programma di sviluppo turistico in un sistema di economia non socializzata deve necessariamente partire da uno studio sufficientemente preciso ed approfondito del mercato turistico. È infatti pacifico che qualsiasi attività economica di mercato, ed il turismo è certamente tale, si propone di adeguare una offerta ad una domanda effettiva o potenziale. Nel campo industriale, tanto per fare un esen1pio paradossale, sarebbe considerato assurdo impiantare una fabbrica di ombrelli dove non piovesse mai. Ma poichè in materia di turismo generalmente si hanno [16] Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==