4. - Il turismo fattore di industrializzazione. - Ricordando quanto accennato nel paragrafo precedente riguardo alla composizione della spesa turistica per servizi offerti da numerosi settori della comunità interessata, che consumano prevalentemente materie prime locali (quando non siano prestazioni di lavoro e professionali), è chiaro che l'apporto di denaro fresco nella comunità si traduce immediatamente in un potere d'acquisto addizionale, e considerando la concentrazione della spesa stessa in aree territorialmente molto limitate, anche in possibilità di risparmio e di autofinanziamento. Dato il tipo dei servizi richiesti, si ha una I forte spinta verso la produzione di qualità, che non solo si traduce in un miglioramento del livello tecnico-professionale, ma anche e soprattutto nella creazione di tutta una serie di capacità piccolo-imprenditoriali. Questo fatto è troppo ovvio ed importante perchè sia necessario insisterci. D'altra parte il rapporto che necessariamente si stabilisce fra i residenti ed i turisti, appartenenti ad altre civiltà, è un potentissimo fattore di rottura e di aggiornamento di equilibri sociali stagnanti ed, in definitiva! un potente incentivo culturale, e, si potrebbe aggiungere, una spinta verso una cultura di tipo « economico >>. L'unione di questi due fattori, e cioè dell'aumentato potere d'acquisto e dell'aggiornamento culturale-economico ed imprenditoriale della comunità, costituisce appunto la condizione di base e la premessa per l'industrializzazione in una economia di mercato. 5. - Il turismo fattore di redistribuzione automatica del redditi. - È questo un punto sul turismo che non ci sembra sia stato posto finora nella dovuta evidenza. Turista, come si è detto, è per definizione chiunque per svago o per lavoro si sposti verso i luoghi diversi dalla sua residenza abituale, effettuandovi delle spese di varia natura. Con l'estendersi del turismo, si ha quindi un interscambio fra le varie zone e fra le varie nazioni, ed, in particolare, fra aree depresse ed aree sviluppate, sia nell'ambito nazionale che in quello internazionale. Poichè la spesa turistica, nulla per le categorie a reddito più basso, cresce appunto con il crescere della cultura e del reddito e più che proporzionalmente al crescere di questo, ne consegue che, nell'interscambio turistico fra zone a diverso svilupp9 economico, i turisti originari delle zone ricche che si spostano verso le zone povere non solo risulteranno più numerosi dei turisti delle zone povere (11] . Bibliotec~ginobianco
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